2.3 Geografia del territorio: Punti di forza e
di debolezza dell’offerta turistica locale
Figura 3: Il territorio su cui si estende il progetto |
Come detto, il progetto ha come scopo quello di
promuovere i monti Nerone, Petrano e Catria e che comprende otto comuni quali
Acqualagna, Cagli, Pergola, Cantiano, Serra Sant’Abbondio, Frontone, Piobbico e
Apecchio.
L’ambiente naturale è quello delle montagne
appenniniche calcaree: siamo infatti nel punto in cui l’Appennino
settentrionale siliceo e quello centrale calcareo, entrano a contatto,
sovrapponendosi e generando un paesaggio di notevole particolarità.
Il massiccio del Nerone domina
tutta questa regione coperta di boschi di faggi alle pendici e da aperte
praterie presso la sommità. È una delle vette più alte dell’Appennino centrale
(m. 1525). La vegetazione è estremamente interessante con un numero di specie
assai elevato. Questo ambiente è ricco di sorgenti, molte delle quali sorgono
in fontanili nella parte più alta, come la fonte del Tamburello, dell’Eternità
e del Ranco; altre scendono a valle precipitando tra dirupi, macigni, selve
verdeggianti, rupi levigate e rumorose cascatelle dando vita al Rio Petrello
(fosso di S. Maria in val d’Abisso). Altro aspetto peculiare del Nerone è
quello geologico: nelle tormentate stratificazioni calcaree e nei fossili in
esse inglobati è possibile leggere la millenaria storia degli Appennini. Questo aspetto richiama studiosi di tutto il
mondo, basti ricordare il Prof. Walter Alvarez, docente all’università di
Berkeley (California) titolare della cattedra di Geologia e Geofisica, al quale
Piobbico ha conferito nel 1986 la cittadinanza onoraria. Walter Alvarez, indaga da un
quarantennio l'archivio segreto che conserva le testimonianze sugli eventi che
hanno caratterizzato la storia dell’uomo e quella della Terra. Dal Monte
Nerone, nelle Marche, percorre un'ampia zona degli Appennini, tra Lazio, Umbria
e Toscana, e su queste scrive nel saggio-reportage «Le Montagne
di San Francesco: Le vicende geologiche che hanno caratterizzato La nostra
Terra ».
Un
altro elemento interessante del monte è la sua celebre pietra di travertino
(pietra bianca), che, nell’antichità veniva adoperata per abbellire i palazzi
della Roma imperiale, e nel Rinascimento quelli gentilizi, non ultimo lo
splendido palazzo ducale di Urbino.
Numerose
sono le grotte; alcune di facile accesso come la grotta di Nerone o della
Moneta; altre invece si aprono in profondità e sono accessibili solo ad
esperti.
Oggi parte del monte è oasi di protezione e quindi interdetta alla caccia,
per salvaguardare il patrimonio faunistico. Il monte offre
spunto per molti sport come trekking, mountain bike, ciclismo
ed equitazione lungo i tanti sentieri segnalati; arrampicata
o torrentismo sulle vie già armate; deltaplano
e parapendio dalla sommità; speleologia nelle molte
grotte note, ed ancora in esplorazione; in
inverno sci, snowboard, snowpark e altri sport invernali per gli amanti della
montagna.
Un altro dei rilievi a cui si
estende il progetto, è il monte Catria: una montagna alta 1701 m s.l.m. nei comuni di Cagli, Cantiano, Frontone e Serra S. Abbondio, in provincia di Pesaro e Urbino e nel comune di Scheggia
e Pascelupo, in provincia
di Perugia. Data l'imponenza, il grande massiccio è
percorribile per tortuosi sentieri o strade asfaltate fin sulla cima, da dove
si domina l'Italia centrale e la costa
adriatica in un vastissimo panorama.
« Tra
' due liti d'Italia surgon sassi,
e non molto distanti a la tua patria, tanto che ' troni assai suonan più bassi, e fanno un gibbo che si chiama Catria, di sotto al quale è consecrato un ermo, che suole esser disposto a sola latria. » |
(Dante Alighieri, Divina Commedia, Canto
ventunesimo del Paradiso, versi 106-111)
|
Dante Alighieri, nella Divina Commedia al canto XXI del Paradisio, ha reso
celebre la montagna ricordando l’eremo di Fonte Avellana, fondato alle sue
pendici attorno al 980 da San Romualdo, dove sono vissuti 76 tra i santi e
beati e dal quale sono usciti bel 54 vescovi. Oggi, esso è uno dei centri
monastici più importanti delle Marche.
Tutto il Massiccio del Catria è attrezzato per il trekking con diversi gradi di difficoltà, per le escursioni
naturalistiche, per la mountain bike, per lo sci e per il turismo equestre. Quasi tutti i sentieri sono segnalati dal Club Alpino Italiano; tra questi, degni di menzione sono il Sentiero Europa, il Sentiero Frassati (lungo 23 chilometri) e il famoso "Sentiero Italia",
che sul tratto di confine tra Marche e Umbria rappresenta un punto
caratteristico per ricchezza e varietà di ambienti. Particolarmente suggestivo,
lungo questo sentiero, è il sito denominato Bocca
della Valle, punto panoramico di
eccezionale valore, nel territorio comunale di Cantiano.
Infine, abbiamo il monte Petrano (1162 m), appartenente sempre all'Appennino umbro-marchigiano, che si trova nel territorio del comune di Cagli, nella provincia di Pesaro e Urbino
Nel monte è disponibile un'attrezzata area camping dotata di due blocchi servizi e giochi per bimbi e zona barbecue. La struttura è aperta solo in estate. E' consentita la sosta dei camper, delle roulotte e delle tende.
Uno degli eventi più importanti avvenuto in queste montagne è il Giro d’Italia del Centenario del 2009
La sedicesima tappa, la più lunga
del Giro di 237Km, da Pergola a Monte Petrano, venne interamente corsa nella
provincia di Pesaro – Urbino il lunedì 25 maggio.
Il percorso vide come prima vera difficoltà il Monte delle Cesane; dopo la poca pianura della valle del Metauro, i corridori svoltarono sul Monte Nerone, che presentava circa 13 km di effettiva
ascesa. Ritornati a Pianello
di Cagli, si è giunti
dopo pochi chilometri a Chiaserna ai piedi del Massiccio del Catria, "il gibbo
Dantesco". Qui cominciava la dura salita fino a raggiungere i 1400 m
circa sul Monte Catria. Dopo una ventina di chilometri di discesa che
terminava a Cagli, restava l'arrivo in salita del Monte Petrano.
Fu una frazione storica dunque, assegnata al territorio grazie al gioco di
squadra di provincia, comuni e polisportiva Omicioli, per promuovere
l’entroterra di Pesaro – Urbino.
Figura 4: Sedicesima tappa del giro d’Italia del 2009
|
Anche il giro d’Italia del
2012, partito in Danimarca, il 5 maggio 2012 e concluso a Milano il 27 maggio
dopo 21 tappe, ha visto di nuovo protagoniste le Marche con 3 tappe.
Nessun commento:
Posta un commento