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11 ottobre 2013

La creazione di una destinazione turistica. Geografia del territorio: Punti di forza e di debolezza dell’offerta turistica locale


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2.3 Geografia del territorio: Punti di forza e di debolezza dell’offerta turistica locale


Figura 3: Il territorio su cui si estende il progetto

Come detto, il progetto ha come scopo quello di promuovere i monti Nerone, Petrano e Catria e che comprende otto comuni quali Acqualagna, Cagli, Pergola, Cantiano, Serra Sant’Abbondio, Frontone, Piobbico e Apecchio.

L’ambiente naturale è quello delle montagne appenniniche calcaree: siamo infatti nel punto in cui l’Appennino settentrionale siliceo e quello centrale calcareo, entrano a contatto, sovrapponendosi e generando un paesaggio di notevole particolarità.

Il massiccio del Nerone domina tutta questa regione coperta di boschi di faggi alle pendici e da aperte praterie presso la sommità. È una delle vette più alte dell’Appennino centrale (m. 1525). La vegetazione è estremamente interessante con un numero di specie assai elevato. Questo ambiente è ricco di sorgenti, molte delle quali sorgono in fontanili nella parte più alta, come la fonte del Tamburello, dell’Eternità e del Ranco; altre scendono a valle precipitando tra dirupi, macigni, selve verdeggianti, rupi levigate e rumorose cascatelle dando vita al Rio Petrello (fosso di S. Maria in val d’Abisso). Altro aspetto peculiare del Nerone è quello geologico: nelle tormentate stratificazioni calcaree e nei fossili in esse inglobati è possibile leggere la millenaria storia degli Appennini.  Questo aspetto richiama studiosi di tutto il mondo, basti ricordare il Prof. Walter Alvarez, docente all’università di Berkeley (California) titolare della cattedra di Geologia e Geofisica, al quale Piobbico ha conferito nel 1986 la cittadinanza onoraria. Walter Alvarez, indaga da un quarantennio l'archivio segreto che conserva le testimonianze sugli eventi che hanno caratterizzato la storia dell’uomo e quella della Terra. Dal Monte Nerone, nelle Marche, percorre un'ampia zona degli Appennini, tra Lazio, Umbria e Toscana, e su queste scrive nel saggio-reportage «Le Montagne di San Francesco: Le vicende geologiche che hanno caratterizzato La nostra Terra ».

Un altro elemento interessante del monte è la sua celebre pietra di travertino (pietra bianca), che, nell’antichità veniva adoperata per abbellire i palazzi della Roma imperiale, e nel Rinascimento quelli gentilizi, non ultimo lo splendido palazzo ducale di Urbino.

Numerose sono le grotte; alcune di facile accesso come la grotta di Nerone o della Moneta; altre invece si aprono in profondità e sono accessibili solo ad esperti.

Oggi parte del monte è oasi di protezione e quindi interdetta alla caccia, per salvaguardare il patrimonio faunistico. Il monte offre spunto per molti sport come trekking, mountain bike, ciclismo ed equitazione lungo i tanti sentieri segnalati; arrampicata o torrentismo sulle vie già armate; deltaplano e parapendio dalla sommità; speleologia nelle molte grotte note, ed ancora in esplorazione; in inverno sci, snowboard, snowpark e altri sport invernali per gli amanti della montagna.

Un altro dei rilievi a cui si estende il progetto, è il monte Catria: una montagna alta 1701 m s.l.m. nei comuni di Cagli, Cantiano, Frontone e Serra S. Abbondio, in provincia di Pesaro e Urbino e nel comune di Scheggia e Pascelupo, in provincia di Perugia.  Data l'imponenza, il grande massiccio è percorribile per tortuosi sentieri o strade asfaltate fin sulla cima, da dove si domina l'Italia centrale e la costa adriatica in un vastissimo panorama.

« Tra ' due liti d'Italia surgon sassi,
e non molto distanti a la tua patria,
tanto che ' troni assai suonan più bassi,
e fanno un gibbo che si chiama Catria,
di sotto al quale è consecrato un ermo,
che suole esser disposto a sola latria. »
Dante Alighieri, nella Divina Commedia al canto XXI del Paradisio, ha reso celebre la montagna ricordando l’eremo di Fonte Avellana, fondato alle sue pendici attorno al 980 da San Romualdo, dove sono vissuti 76 tra i santi e beati e dal quale sono usciti bel 54 vescovi. Oggi, esso è uno dei centri monastici più importanti delle Marche.

Tutto il Massiccio del Catria è attrezzato per il trekking con diversi gradi di difficoltà, per le escursioni naturalistiche, per la mountain bike, per lo sci e per il turismo equestre. Quasi tutti i sentieri sono segnalati dal Club Alpino Italiano; tra questi, degni di menzione sono il Sentiero Europa, il Sentiero Frassati (lungo 23 chilometri) e il famoso "Sentiero Italia", che sul tratto di confine tra Marche e Umbria rappresenta un punto caratteristico per ricchezza e varietà di ambienti. Particolarmente suggestivo, lungo questo sentiero, è il sito denominato Bocca della Valle, punto panoramico di eccezionale valore, nel territorio comunale di Cantiano.                     


Infine, abbiamo il monte Petrano (1162 m), appartenente sempre all'Appennino umbro-marchigiano, che si trova nel territorio del comune di Cagli, nella provincia di Pesaro e Urbino

Nel monte è disponibile un'attrezzata area camping dotata di due blocchi servizi e giochi per bimbi e zona barbecue. La struttura è aperta solo in estate. E' consentita la sosta dei camper, delle roulotte e delle tende.


Uno degli eventi più importanti avvenuto in queste montagne è il Giro d’Italia del Centenario del 2009




 La sedicesima tappa, la più lunga del Giro di 237Km, da Pergola a Monte Petrano, venne interamente corsa nella provincia di Pesaro – Urbino il lunedì 25 maggio.

Il percorso vide come prima vera difficoltà il Monte delle Cesane; dopo la poca pianura della valle del Metauro, i corridori svoltarono sul Monte Nerone, che presentava circa 13 km di effettiva ascesa. Ritornati a Pianello di Cagli, si è giunti dopo pochi chilometri a Chiaserna ai piedi del Massiccio del Catria, "il gibbo Dantesco". Qui cominciava la dura salita fino a raggiungere i 1400 m circa sul Monte Catria. Dopo una ventina di chilometri di discesa che terminava a Cagli, restava l'arrivo in salita del Monte Petrano.

Fu una frazione storica dunque, assegnata al territorio grazie al gioco di squadra di provincia, comuni e polisportiva Omicioli, per promuovere l’entroterra di Pesaro – Urbino.



Figura 4: Sedicesima tappa del giro d’Italia del 2009
Anche il giro d’Italia del 2012, partito in Danimarca, il 5 maggio 2012 e concluso a Milano il 27 maggio dopo 21 tappe, ha visto di nuovo protagoniste le Marche con 3 tappe.

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