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27 giugno 2012

IL VICE SINDACO MAZZACCHERA RISPONDE SULLA QUESTIONE DEL PONTE MALLIO

COMUNE DI CAGLI

ASSESSORATO BENI E ATTIVITA' CULTURALI

COMUNICATO STAMPA

(26 GIUGNO 2012)

RESTAURO PONTE MALLIO



La segnalazione della necessità di intervenire sul Ponte Mallio di epoca romana formulata dall'Alleanza di Centro Destra è indice di un sentimento diffuso tra la cittadinanza di cui si è già fatto interprete il Comune di Cagli - Assessorato Beni e Attività Culturali, depositando ufficialmente, negli scorsi mesi, un progetto di restauro dell'importo di circa 150 mila euro nell'ambito della valorizzazione della consolare Flaminia al fine di concorrere al riparto dei finanziamenti europei messi a disposizione con pubblico bando dal GAL Montelfetro.



Ciò è stato possibile grazie anche al protocollo d'intesa sottoscritto con i comuni di Acqualagna e Cantiano coordinato dalla Comunità Montana del Catria e Nerone.


Allo stato attuale si attende di conoscere l'esito dell'istruttoria nella consapevolezza che l'importanza di questo ponte (citato in tutti i manuali d'ingegneria) che da circa due millenni scavalca il fiume Burano sia un ulteriore positivo elemento di valutazione.

Nel mentre c'è chi erroneamente vorrebbe far crede di questi tempi superfluo l'investimento nella cultura, ignorando quanto sia oramai obiettivamente testata la sua ricaduta economica, nel Comune di Cagli guardando al futuro si continua ad operare su questo fronte. Il tempo, quello della storia e non della piccola cronaca quotidiana, si incaricherà di dare ragione a chi in Italia come a Cagli operando tra mille difficoltà, riesce ancora a disegnare un orizzonte in questo settore tanto determinante per lo sviluppo economico e armonico della società.



Alberto Mazzacchera
Vice Sindaco di Cagli


12 giugno 2012

Appuntamento con Griglia in piazza a Cagli il 16 e 17 giugno.

Gli appassionati del cibo alla brace potranno gustare le specialità gastronomiche per le vie del centro storico. L'evento, organizzato dalla Confcommercio locale e patrocinato dal Comune di Cagli, promette un week end dai gusti intensi e tipici, rigorosamente serviti alla brace dai migliori ristoratori cagliesi, in diverse zone del centro della suggestiva cittadina marchigiana.

A partire dalle ore 17,30 i ristoranti di Cagli serviranno carne alla brace in piazza Matteotti, piazza Nicolò IV, via Alessandri e via Leopardi: dalle salsicce classiche e di cavallo alla tagliata di Asado, dalla carne bovina marchigiana fino al pesce. Una occasione per apprezzare prodotti locali passeggiando per le vie di Cagli, accompagnati dall’intrattenimento di gruppi musicali del posto e dall’ospitalità cagliese.

Saranno presenti anche una diecina di stand con prodotti tipici locali: tartufo, salumi, olio, funghi e miele locale.




Il 23 e 24 giugno Pianello ospita la Sagra della Lumaca

Il mese di Giugno Pianello, piccola frazione del Comune di Cagli alle falde del Monte Nerone, ospita la tradizionale Sagra della Lumaca, tra le più antiche della provincia di Pesaro e Urbino.

Al centro della scena la signora Lumaca, indiscussa prelibatezza gastronomica che vanta numerosi estimatori a livello nazionale, proposta in molte gustose varianti.

Tra queste le lumache in porchetta e l’ immancabile polenta con il sugo di lumache, vero e proprio cult gastronomico per intenditori. La cucina a base di lumache è profondamente radicata nella memoria storica del territorio, apprezzata e consumata anche in ambiti socialmente elevati come quelli della Corte del Duca Federico da Montefeltro.

A Pianello da quasi 50 anni rivive e cresce questa antica tradizione nata per valorizzare e promuovere un’eccellenza gastronomica che va considerata una vera e propria risorsa per il Montefeltro.

Nasce proprio a Pianello l’Azienda Agricola Cerreto di Raffaele Papi che, da qualche anno, si dedica con grande passione all’allevamento della Lumaca del Montefeltro, la Helix Pomata allevata a ciclo biologico all’aperto.

Con la nascita della Lumacaia Col d’Serce si è consolidata una tradizione che lega il Monte Nerone alla Lumaca e che, ogni anno, a Pianello rivive in tutta la sua forza.

Quest'anno, per l'edizione 2012, in programma il Polenta Guinness World Record: si cercherà di creare la polenta più grande del mondo.

9 giugno 2012

Una tragedia rimossa.

 “Quando i narcisi erano solo narcisi”


di Carla Ragni *

Cinque anni fa, il 14 marzo 2007, si è tenuta in Svizzera, a Locarno, la presentazione del libro “Quando i narcisi erano solo narcisi”, scritto dalla cagliese Carla Ragni e pubblicato dalla Provincia, in cui si racconta la vita della famiglia Ragni di Cagli. Scrittrice di fama in Svizzera, Carla Ragni è stata la nuora di Gianni Ragni, sindaco socialista di Cagli costretto ad una rocambolesca fuga all’indomani dell’uccisione di Giacomo Matteotti, perché ricercato dalle squadre fasciste. Nel quadro che la protagonista ricompone attraverso la ricerca delle radici della famiglia di origine di suo marito, riemerge, oltre ad una bella ricostruzione della vita cagliese dell’epoca e del fervore politico e sociale che animava quegli anni, anche la triste storia di due giovani cagliesi che, ostacolati nella realizzazione del loro sogno d'amore, andarono incontro al suicidio.  Il libro è stato anche presentato a Losanna in collaborazione con la federazione dei Marchigiani Svizzeri, ed anche a Cagli, il 13 aprile 2007, nella Sala del Ridotto del Teatro Comunale (via Porta Vittoria).

Il racconto si svolge a Cagli nei primi anni del ‘900 e narra le vicissitudini della famiglia del Sig. Giovanni Ragni, primo sindaco socialista di Cagli, costretto a fuggire come emigrato forzato in Svizzera a Locarno, perché perseguitato dall’avvento del fascismo. Questo racconto, sebbene si svolga come un viaggio della memoria da parte della protagonista tra realtà e finzione, parlando di quella Cagli rappresenta un importante punto di riflessione sulla vita di chi ha vissuto l’emigrazione e le sue conseguenze nella condizione di “esiliato” forzato a causa dell’avvento del fascismo.

L’emigrazione dalle diverse tipologie motivazionali, ha significato per Cagli un fenomeno caratterizzante. Tornare dunque a riflettere su tali temi dai risvolti attuali, anche attraverso la lettura di questa opera, oggi che la comunicazione ha assunto un aspetto prioritario, è fondamentale per riportare a galla la nostra storia, i valori della nostra comunità e per non cancellare l’identità di quel fenomeno.


personaggi (in ordine di comparizione)

Carla Nigra – membro della famiglia Nigra (anagramma di Ragni), detta dei cantori Rasena (Etruschi)

Elisa – la veggente

Nina – la “madre”

Bibìn – il proprietario del caffè di Piazza

Bakunìn, Cafiero, Malatesta - anarchici

Andrea Costa – anarchico, poi uno dei fondatori del Partito Socialista

Neto Nigra – (alias Benedetto Ragni * ) giovane cantante lirico, tenore, di umili origini

Gianni Nigra – il “dissidente”, fratello minore di Neto, marito di Nina, il “padre”

Il calzolaio – padre di Neto e Gianni

Bianca Alfieri – (alias Elisabetta Bufalini) pupilla di casa Alfieri

Gigio – servo di casa Alfieri

Berto – factotum di casa Alfieri

Stefano Nigra – pianista, erede della vena musicale Rasena dei Nigra

Bino – il fotografo

Daini – il farmacista

Micheli - il banchiere

Donati – il medico

La marchesa Ginzani

La veggente antenata di Elisa

Don Giuseppe – un prevosto

L’Alfieri – padre di Bianca

Madonna Alfieri – madre di Bianca

Cleto – proprietario della locanda (alle Pole)

I marchesi Ruspotti – possidenti urbinati

Eugenio Ruspotti – primogenito della famiglia Ruspotti

Battista – domestico di casa Alfieri

La moglie di Cleto il locandiere

Il garzone di Cleto

Un dottore


In merito alla tragedia che riemerge dalla narrazione dopo oltre un secolo, la cronaca del tempo aveva dato ampio spazio. Ne riportiamo alcune testimonianze relativamente recenti: 

( 1 ) Carlo Arseni – Immagine di Cagli – Calosci, Cortona, 1989 – pag. 289 e segg.

Cosa era accaduto in casa Bufalini? Ce lo dice il Giornale d'ltalia (4 Dicembre 1903): «Elisabetta Bufalini di anni 18, figlia del Sindaco di questa città, da tempo amoreggiava con Benedetto Ragni, di anni 22, scalpellino. I genitori della ragazza, a causa delle dispari condizioni finanziarie dei due innamorati, opponevano recisamente che i due giovani raggiungessero l'aspirazione dei loro cuori. E fu tale opposizione che li determinò a troncare con la morte una esistenza per loro divenuta intollerabile». La cronaca prosegue dicendo che i due la sera precedente avevano raggiunto a piedi il paese di Pole e lì in una stanza avvenne la tragedia: la ragazza tirò vari colpi di revolver sul fidanzato e poi colpì se stessa varie volte. Tutto questo dopo che il Ragni aveva visto dalla finestra della camera l'arrivo dello zio della ragazza, il quale sentite le detonazioni, accorse e trovò la nipote morta e il Ragni mortalmente ferito. La morte dei due giovani, così inaspettata e violenta fu causa di profonda commozione in tutta la città.

 
( 2 ) Carlo Arseni - Cagli ‘900 tra cronaca e storia, parte prima – Calosci, Cortona, 1992 – pag. 43 e segg.

Elisabetta «dagli occhi vivaci e dall'ingegno svegliato» aveva conosciuto Benedetto alla scuola elementare e l'amicizia era stata poi favorita nel ricreatorio cattolico, ove i ragazzi recitavano. Il Ragni dal viso lentigginoso era emigrato in Svizzera dove si era fatto socialista. Tornato a Cagli i rapporti tra i due ripresero e la ragazza lasciava lettere al mattino nel banco al Duomo dove assisteva alla Messa; una vecchia donna passava le lettere al giovane. In una di queste lettere la giovane aveva incollato un articolo della «Tribuna» del 14 Dicembre, in cui si parlava di un dramma svoltosi qualche giorno prima in un Albergo di Roma, dove furono rinvenuti cadaveri, tenendosi per mano, due giovani innamorati. In calce all'articolo Elisabetta aveva scritto: «Ti piacerebbe fare la stessa fine?» La stessa notte la fuga per Pole (Piobbico) e la tragedia. Furono sparati sei colpi di revolver. Tre ferite aveva la ragazza alla tempia e all'orecchio destro. Una ferita il Ragni alla tempia destra. Due altri colpi conficcati nel muro. Sul tavolo una bottiglia di Vermouth incominciata; in tasca di lei una testina di morto in madreperla, indosso a lui una cartina di solfato di rame, una busta con due fogli di carta ed un lapis, che certo dovevano servire a scrivere i loro addii, se non fossero stati costretti ad anticipare il fatale gesto dalla vista dello zio della ragazza che stava arrivando.


In data 7 Maggio 1903, a firma di O. Barone, esce un poemetto dal titolo «POSTUMA ED ...OLTRE TOMBA» .

Nella prefazione l'autore dice che trattasi di un'opera immaginaria, ma le cose che in esso sono raccontate – afferma - «sempre e dovunque si ripetono e si ripeteranno finche l’ egoismo umano ebbe ed avrà modo e ragione di vivere».

L' Autore si figura il giovane tratto in argomento, «crollato nel trionfo insolente della mediocrazia». «II disprezzo delle genti e l'arte dello scroccare della nostra Italia», avrebbe costretto «quel caparbio codino dello scalpello (Benedetto Ragni era uno scalpellino) nell'invasione d'una miseria terribile ...» È l'amante d'una giovane figlia d 'imperatore» .L' amore tra i due è «passionale, prepotente e invincibile». La proibizione ostinata dell'imperatore in questo caso presentava una sola risposta: la brutalità più egoistica e crudele. Quella che ha prodotto carnefici e «procurato lugubri e misericordiose tragedie».

Il fatto che l' Autore si nasconda sotto uno pseudonimo, perché di questo sembra trattarsi, ed alteri i nomi dei paesi (Cagli diventa «Canicaglica»; Acqualagna «Acqua dei Lagni»), dimostra qual fosse in città il clima di tensione creatasi in seguito al triste evento. L' Autore per essere libero di sparare a zero contro «l'imperatore», contro l'egoismo della classe politica dirigente, che reputava fatto delittuoso l'appartenere a un partito democratico, specie socialista, racconta poeticamente fatto ed antefatto e si fa interprete delle fugaci speranze, ma più dei timori, della disperazione, dei propositi di morte espressi in particolare da Elisabetta, ragazza messa in croce da un pregiudizio ostinato, ragazza disperata fino al punto di intravedere la sua unica porzione di felicità nella rinuncia alla vita.

Nella versione reale la giovane, in un primo momento fu tenuta relegata in casa. Riuscito vano questo tentativo, la famiglia pensò di farla trasferire in altra città, le procurò un giovane fidanzato, costringendola così alla simulazione, che lei si sforzò di studiare allo scopo di ritornare a Cagli, senza che la passione ne fosse minimamente soffocata. Si pensò allora a un altro periodo di prigionia in casa, il periodo in cui si maturò la decisione di farla finita, tante volte da lei accarezzata.

Nella lettera, infatti, del 31 Agosto 1902, otto mesi prima della tragedia, così la ragazza scrive all'amato: «... sono stata male, ho avuto una buona dose di febbre, avrei voluto volerne il doppio pur di morire. Non desidero di vivere e non mi allieta nemmeno il pensiero che potremo avere dei giorni felici». Afferma poi di accontentarsi «solo di un po' di pace». «Con la morte -aggiunge -tutto avrà fine e io la desidero, non già per sembrare sentimentale, perché al mio caso non c' è modo di esserlo, ma perché almeno quando sarò sotto terra sono sicura di essere lasciata tranquilla». Rimane inamovibile ai rimproveri della famiglia: «E credi che tutte queste minacce m'abbiano spaventata? Tutt'altro! Sento d'amarti sempre di più, ti vorrò sempre tanto tanto bene ...».

E qui è una disperata rassegnazione che detta le parole al cuore di questa fragile fanciulla: «Se un giorno non potrai più sopportare questa vita, se dovrai soffrire per causa mia, dimmi pure francamente che mi lascerai, e io non mi lamenterò e sarò sempre disposta a fare ciò che tante volte ho detto». Scorrendo altra lettera, si ha la chiara visione della natura di questo amore privo di gioie, come si deduce da una precedente missiva del 12 marzo 1899, in cui la quindicenne giovinetta dice a Benedetto che «ben volentieri» lo spetterebbe «dalla parte di sotto», quando lui passa (lato del palazzo in via Lapis), ma ne è impedita dalla costante guardia della madre nel piano superiore, e del nonno nel piano «di sotto». Ma ancora vive in lei la speranza di un avvenire migliore, speranza, frammischiata dall 'inestinguibile timore di essere scoperta. «Se davvero mi vuoi bene, non devi parlare a nessuno che io ti scrivo, perché se si sapesse qualche cosa, sarei sicura di non vederti mai più». Il tema della paura riaffiora in altra lettera del primo Maggio '99. Ma qui si adombra anche quello della gelosia: «T'avrei risposto prima se non avessi tanta paura e se non mi fosse venuta tanta rabbia, quando la Pia m 'ha raccontato che fai l' amore con essa e con la nipote di un macellaio, che non so chi sia. E' vero?».
Evidentemente la ragazza non ci crede, perché non ne fa un motivo di litigio, anzi, riprende immediatamente il tema del segreto in quanto «tutti tendono a farci del male e a raccontare alla mamma ogni più piccola cosa» che vengono a sapere. Benedetto era di quattro anni più anziano di lei. Aveva compiuto 22 anni quando morì. Mancando documenti non possiamo dare di lui un ritratto interiore. Possiamo solo dire che la decisione di concludere con il suicidio la storia del loro infelicissimo amore fu presa di comune accordo, perché l' arma omicida se l' era procurata lui.

Così volse verso il fatale epilogo la tragedia dei due innamorati alla quale non contribuì soltanto l' incomprensione della famiglia di lei, ma anche il pregiudizio, per il quale i due infelici furono discriminati anche nel funerale: sontuoso quello di lei; povero e in ombra quello che pochi amici allestirono per lui; pregiudizio classista, assai vivo allora ed elemento categoricamente inderogabile nel consorzio sociale. Vi contribuì anche l'adesione dello scalpellino all'ideale socialista in un'epoca in cui ciò costituiva marchio d'infamia; vi contribuì, e non meno, l'atmosfera di sentimentalismo romantico, che fortemente impresse di sé l'ultimo scorcio del secolo XIX, e che non solo il fatto di Cagli incoraggiò e produsse.

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* Carla Ragni vive a Locarno. La scrittrice collabora dapprima al trisettimanale "Eco di Locarno" e attualmente al giornale "La Ragione". Suoi racconti e poesie sono apparsi su diverse riviste e giornali, inoltre: "Innesto a quattro mani", una riflessione critica sul modo di fare arte oggi, è stato pubblicato nel 1990, in forma ridotta, dalla rivista "Donnavanti". Il racconto "Il Ponte" che fa parte della raccolta "La città degli occhi" è apparso sulla rivista letteraria "Sturzflüge" di Bolzano. "La Bottega", racconto della stessa raccolta è stato trasmesso dalla Radio della Svizzera italiana rete 2 in Intermezzo Musicale. "Flos acque" è una poesia che Carla Ragni ha composto per una creazione musicale per coro e orchestra destinata ai festeggiamenti del centenario di fondazione della Società Svizzera di Pedagogia Musicale; "Requiem breve", composizione che porta lo stesso nome. E' curatrice della silloge poetica "L'Esilio", poeti di frontiera "I Libri di Brolett", 1994 Como. Con Solvejg Albeverio Manzoni e Ketty Fusco ha pubblicato una raccolta di poesie "Il fiore e il frutto; triandro donna" proclamata libro dell'anno della Fondazione Schiller per il 1994.





altre opere dell’autrice

La città degli occhi. Bellinzona (Istituto Editoriale Ticinese) 1992. (Il Ceppo)

Le tentazioni del caos. Venezia (Ed. del Leone) 1993. (Narrativa)

Il fiore e il frutto, triandro donna. Venezia (Ed. del Leone) 1993. (I Piombi)

Felis : la saga degli addomesticati. Balerna (Ed. Il Gatto dell'Ulivo) 1995. (Collanaédo)

La giornaliera : strascio di un incesto. Balerna (Ed. Il Gatto dell'Ulivo) 1995. (Collanaédo)

L' ombelico del maligno. Balerna (Ed. Il Gatto dell'Ulivo) 1995. (Collanaédo)

La settima guglia. Balerna (Ed. Ulivo) 1996

La porta chiusa. Varese (Nuova Editrice magenta) 2000. (Lanterna magica ; 1)

Memoria sul pavé e altri racconti. Balerna (Ed. Ulivo) 2002. (I pedigreed)

La caduta dei cieli. San Cesario di Lecce (Piero Manni) 2004 (Occasioni)





7 giugno 2012

PARTITA ACCESA SULLA ZTL

Mentre continua il braccio di ferro tra la Confcommercio e la Giunta sulla ricorrente questione della ZTL nel centro storico di Cagli, l’informazione è latente, talvolta fuorviante, non si vogliono coinvolgere i cittadini, ci si muove con prudenza (forse ci sono manciate di voti in gioco).

Noi, consapevoli della necessità di un passo avanti per la nostra città, ci facciamo portavoce dei molti elettori che nel nostro sondaggio si sono dichiarati favorevoli alla ZTL e con essi sosteniamo la Giunta in questa difficile partita e vogliamo proporre questa bella foto per solleticare la fantasia dei concittadini.

CONFERMATI I DUBBI SUL FUTURO DELL’OSPEDALE DI CAGLI

A seguito dell’incontro con l’assessore alla sanità regionale Mezzolani, tenutosi a Cagli lunedi sera per discutere delle prospettive dell’ospedale A. Celli di Cagli, il Comitato per la difesa dei servizi sanitari Catria e Nerone, attraverso un comunicato esprime delusione per quanto appreso.



- “ C’è poco da stare allegri – si legge nel comunicato - sul futuro dell’ospedale di Cagli. L’atteso incontro con l’assessore Mezzolani non solo non ha sciolto i dubbi, ma anzi ha aumentato le preoccupazioni. Queste le prime impressioni a caldo del Comitato Sanità. La drastica riduzione dei posti letto di Medicina per acuti che passano da venti a dieci con il conseguente aumento da dieci a venti delle lungodegenze, disegna una prospettiva per niente rassicurante per l’ Ospedale Celli .Indebolire il reparto di Medicina non potrà non avere ripercussioni fortemente negative. Come al solito si segue la politica della “foglia di carciofo” che ha già portato ad una lenta, ma inesorabile spoliazione di funzioni e servizi prestati dalla struttura ospedaliera. Non basta inoltre il mantenimento della definizione “per acuti” se ad essa non vengono collegati sufficienti posti letto, strumentazioni moderne ed un personale numericamente sufficiente . In pratica la famigerata Determina 240 che prevedeva la trasformazione dell’Ospedale di Cagli in “Casa della salute” è di fatto solo diluita nel tempo. Con le decisioni sul reparto di Medicina si pongono le premesse per giungere alla stessa sorte toccata ad altri reparti; da ultimo Chirurgia. Non bastano le giustificazioni di tipo economico perché esse, come per Cagli, dovrebbero valere anche per gli altri ospedali di Polo. Se a Pergola viene mantenuto per intero il reparto di Chirurgia non si capisce perché invece a Cagli, l’ultimo reparto rimasto e ben funzionante, debba essere così penalizzato. Il dimezzamento dei posti letto per acuti a Cagli, unito alla riduzione dei posti letto ad Urbino, non è una risposta alle esigenze reali della nostra popolazione e metterà sicuramente in grandi difficoltà tutto il sistema della sanità nel nostro territorio. Il Comitato si riserva comunque ulteriori approfondimenti e prese di posizione.-“

Cagli 05/06/2012
 
Comitato per la Difesa
dei Servizi Socio Sanitari Catria e Nerone

5 giugno 2012

LA PROVINCIA INVIA UNA “DIFFIDA” SULLA DISCARICA DI CA’ GUGLIELMO

Una diffida è stata inviata dagli uffici della provincia . Interviene il consigliere comunale Alberto Alessandri di Uniti per Cagli.

-“Ancora una volta – sottolinea il consigliere Alessandri – devo evidenziare l’atteggiamento scorretto della Amministrazione comunale di Cagli che, senza rispettare gli impegni assunti, tiene i cittadini all’oscuro di quanto succede presso la discarica di Ca’ Guglielmo. Nei giorni scorsi l’ufficio competente della Amministrazione Provinciale ha inviato addirittura una DIFFIDA alla società che gestisce la discarica con motivazioni pesanti e preoccupanti che riguardano anche la sorveglianza sull’ingresso di materiali in discarica . Riassumo – dice Alessandri - quanto contenuto nella nota.

Primo: si legge nella diffida che l’ultimo Protocollo firmato dal sindaco di Cagli e dalla Comunità Montana è stato sottoscritto “ in deroga a quanto stabilito dall’atto precedente” smentendo platealmente chi sosteneva che non vi fosse un preciso termine temporale previsto nel precedente accordo.

Secondo : la diffida sottolinea che esistono rapporti dell’ARPAM su controlli effettuati dall’ente regionale i quali evidenziano che “ i rifiuti non corrispondevano ai requisiti di ingresso in discarica” ed anche “ violazioni di carattere gestionale” . Soprattutto si sottolineano“ ripetute difformità tra i controlli delle analisi condotte dai laboratori facenti capo al gestore e quelli riscontrati da ARPAM”.

Terzo si aggiunge che nel corso dei sopralluoghi effettuati “si riscontrava frequentemente l’assenza sul posto della figura del Direttore Tecnico “ sostanzialmente garante della gestione dell’impianto”. Da quanto scritto dalla Provincia appare evidente come il quadro sia preoccupante così come più volte sostenuto

Ritengo inoltre – continua Alessandri - grave che agli uffici comunali incaricati del controllo della discarica, non sia stata ancora consegnata copia del nuovo Protocollo di Intesa sottoscritto dal comune.

In presenza di tali fatti è inconcepibile che l’Amministrazione di Cagli ed il presidente della Comunità Montana abbiano sottoscritto una proroga della gestione e continuino in un atteggiamento di superficiale indifferenza, tenendo completamente all’oscuro i cittadini di fatti che invece li riguardano da vicino.

Uniti per Cagli – conclude Alberto Alessandri - oltre ad aver avviato una raccolta firme sollecita la chiusura della discarica e di fronte ad una Amministrazione Comunale che viene meno ai propri impegni di trasparenza ed informazione si farà carico di tenere la popolazione costantemente aggiornata su quanto sta accadendo .”

Cagli 01/06/2012
                                                                       Alberto Alessandri

                                       Consigliere Comunale
UNITI PER CAGLI










CONTINUA LA PROTESTA DEL COMITATO DIFESA SERVIZI SOCIO SANITARI CAGLI

In merito alle dichiarazioni dell’ assessore alla sanità Mezzolani apparse sulla stampa il Comitato per la difesa dei servizi socio-sanitari di Cagli e del Catria Nerone interviene con un nota durissima.
-“La Regione sta approntando, in fretta ed in segretezza, non una riforma dell’offerta ospedaliera nel territorio regionale e, quindi, anche nella nostra zona, ma la chiusura dei piccoli ospedali. Concetti come la partecipazione e il rispetto dei diritti e dei bisogni della popolazione sono stati cancellati dalle dichiarazioni e dai comportamenti del presidente Spacca e dell’assessore regionale Mezzolani. Cagli diventerà un cronicario senza più alcuna funzione ospedaliera. Il Comitato dichiara la propria delusione per le proposte che ha appreso dalla stampa e si riserva di adottare le misure più idonee per tutelare la struttura ospedaliera di Cagli. Il Comitato ha sempre usato strumenti democratici, la discussione ed il confronto, ha proposto soluzioni di buonsenso, organizzativo e strutturale, tenendo conto della limitatezza delle risorse. I componenti del Comitato, superando differenze di appartenenza politica, non hanno mai assunto posizioni strumentali o di parte , ponendo come obiettivo della loro azione la difesa della salute nel nostro territorio. Abbiamo sempre agito in buona fede e nell’interresse della gente . A questo punto visto il migliore trattamento riservato a strutture ospedaliere vicine, ci si chiede se anche gli amministratori locali possano affermare la stessa cosa. Il Comitato ha dato fiducia a ciò che prometteva l’assessore regionale, ma ora è chiaro che era solo un modo per nasconderci la realtà delle scelte operate e metterci di fronte al fatto compiuto. Una sana concezione della politica esce sconfitta da questo comportamento del tutto riprovevole che con ogni evidenza i rappresentanti locali della amministrazione non sono stati in grado di difendere così come non sono stati capaci di tutelare i propri cittadini diversamente da quanto invece sono state capaci di fare altre amministrazioni. “

Cagli 29/04/2012

                                                COMITATO PER LA DIFESA
                                                 DEI SERVIZI SOCIO SANITARI CATRIA NERONE





4 giugno 2012

"Il Rabdomante" di Urbano Urbinati trova le sorgenti dei valori cardine del viver civile.

È stato presentato venerdì 1° giugno alle ore 17:30, ad opera del Comune di Cagli - Assessorato Beni e Attività Culturali, nella Sala delle Carrozze del Palazzo Berardi Mochi-Zamperoli di Cagli il libro di "Il Rabdomante. (Raccolta di scritti vari)" di Urbano Urbinati che ha da poco dato alle stampe un saggio sulla vita rotariana che sta avendo largo successo nei club Rotary. A presentare l'ultima fatica letteraria di Urbinati è stato lo stesso Assessore alla Cultura, Vice Sindaco del Comune di Cagli, Alberto Mazzacchera, nonché membro dell'Accademia Raffaello di Urbino.

Urbano Urbinati dopo aver insegnato in prestigiose scuole in Italia e all'estero (Svizzera e Madrid) ha proseguito la sua carriera in ambito diplomatico quale direttore presso gli Istituti Italiani di Cultura di Ankara e Bucarest. Nel dicembre 2006 gli è stata conferita al Teatro Capranica in Roma la "Medaglia d'Oro" dal Centro Internazionale "Foyer des artistes" per "avere illustrato e diffuso la nostra cultura come docente e preside nelle Scuole Italiane all'Estero e come addetto e direttore di importanti istituti Italiani di Cultura".

Scritti elaborati nell'ambito di quel vasto territorio della "humanitas" alla ricerca della qualità e dignità dell'uomo in ogni suo atteggiarsi. Avvertire la polla sorgiva in questo vasto territorio è opera, avverte l'Autore, appunto da rabdomante.

Nel vasto campo delle attività umane la sorgente di acqua fresca è ravvisabile in alcuni valori che Urbinati ritiene punti cardine del vivere civile, qualità tutte che concorrono a formare la vera pianta uomo. Scoprire la sorgente è il sottofondo unitario di tutto il discorso dispiegato nel corso dei decenni e la chiave di lettura capace di cogliere l'essenziale.

Il libro, fresco di stampa, è una raccolta di una parte di saggi dei più svariati argomenti che Urbano Urbinati ha pubblicato su riviste culturali nel corso degli anni.