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27 agosto 2015

Ultime due giornate per Dance Immersion Festival 2015

Venerdì 28 agosto - Penultima giornata per Dance Immersion Festival: che partirà alle ore 18 con la terza parte della maratona video-cinematografica che proporrà, nel ridotto del Teatro, "Mamma Roma" con Anna Magnani e "Il Vangelo secondo Matteo" con Susanna Colussi Pasolini.

Frida Neri
Dalle ore 20 ci si sposterà nella Piazzetta dell'Ex Seminario Vescovile per un momento conviviale (prenotazioni al 393.9690277), seguito, alle ore 21.15, da una originale kermesse curata da Massimo Puliani: "Pasolinianamente - Canzoni e Voci del nostro tempo".

Alla splendida voce di Frida Neri, accompagnata da Antonio Nasone alla chitarra e Gianni Oliva alla fisarmonica, il compito di "cantare" Pasolini (omaggiando la Betti, Gabriella Ferri e Domenico Modugno): con lei sul palco anche le voci recitanti della poetessa Silvia Cecchi e dell'attore Claudio Tombini.  Sullo sfondo, le video-immagini fotografiche di Mario Dondero.











Ancora una volta il Festival di Cagli, diretto da Benilde Marini, con la collaborazione progettuale di Massimo Puliani, è stato in grado di approfondire la sua incursione sulle tematiche dedicate alle  centrali figure femminili in Pasolini attraversando le varie forme d'arte con anteprime di teatro/danza, performances poetiche e docu-film.  A Cagli, per una settimana, Maestri e allievi hanno "respirato" la poetica pasoliniana per comporre  nuovi stimoli creativi al loro percorso formativo.

Luc Louis De Lairesse
Intensa la serata dedicata alle anteprime nazionali: dalla Medea di Paolo Londi, che incarna la passione e magia di una figura femminile simbolo della femminilità negata, alla interessante prova di teatro-danza della MeF Ensemble in un allestimento brechtiano di Vivo e Coscienza, dove il gesto viene condotto dalle parole del testo pasoliniano che racchiudono tutta la sensualità e, al tempo stesso, l'eterno conflitto, tra individuo e società. Notevoli anche le due "giovani" coreografie di Lara Carelli per Talent’s Dance Company, e di Clo Passaro con la sua compagnia Incongruo Rapportarsi, che hanno affrontato, rispettivamente il tema della fuga da se stessi e il percorso dell'uomo in cerca di risposte.  












La presenza di Anna Bonaiuto con  "… non sempre la passione è grazia" introdotto criticamente da Matteo De Simone,  ha reso onore alla poetica pasoliniana con una carrellata di suggestioni davvero coinvolgenti.

Il Festival si concluderà sabato 29 agosto con il Galà di chiusura, al Teatro Comunale alle ore 21.15; dei Maestri e degli allievi che hanno partecipato a questa vigorosa e concentrata settimana di lavoro.




Info:
E-mail: movimentoefantasia@libero.it - 393 9690277 – o sulla pagina Facebook Movimento E Fantasia




26 agosto 2015

ANNA BONAIUTO con un recital in esclusiva

Dopo una giornata dedicata interamente alla danza, il Festival Dance Immersion prosegue il suo percorso all'interno della poetica pasoliniana con il recital in esclusiva di Anna Bonaiuto "... non sempre la passione è grazia" in scena al Teatro Comunale di Cagligiovedì 27 agosto alle ore 21.15.  Il recital sarà preceduto da un'introduzione a cura diMatteo De Simone, che studia il rapporto tra psicoanalisi e arte, con "Una disperata vitalità. La poetica di Pier Paolo Pasolini tra tradizione e profezia".
Anna Bonaiuto ricorda di Pasolini: "Il modo in cui racconta una società distrutta, la capacità di sentire l'avvicinarsi della catastrofe. La sua sofferenza, anche. Una sofferenza che nasce da un profondo amore per la vita. Pasolini era un profeta, Una volta lo vidi mangiare in una trattoria a Roma. Rimasi molto colpita da questa faccia che esprimeva insieme forza e educazione. Io leggevo i suoi articoli, mi piacevano i suoi film, i miei miti da ragazza erano lui e la Magnani. Oggi Pasolini è citato spesso a sproposito, soprattutto da quelli che sono ben felici che non ci sia più, la profondità del suo pensiero, senza sconti per alcuno, neanche per se stesso, ancora oggi è causa di rancori, paura, invidie."
Pasolini pensava che l’atto poetico dovesse essere diretto, intenso, capace di verità, autentico come appunto la vita stessa. Sentiva la sua responsabilità di poeta: verso gli altri, verso se stesso, la scrittura doveva avere sempre una sua etica. Per questo si sentiva sempre inadempiente al compito che si era proposto, era in conflitto perenne con se stesso,  una sorta  di amaro controcanto  a ogni verso, come un pugnale piantato nella schiena, a tradimento. Rispetto alla parola “poetica” la vita è costretta a rimanere in posizione laterale, senza mai poter raggiungere un’intesa armonica.  Non resta che inseguirla, la  vita, rinnovando e ridefinendo come fosse sempre la prima volta quel sacro  e maledetto gesto del dire tutto che è medicina e droga insieme, a ogni  nuova parola, nuovo verso, nuova poesia, nuovo libro.
Nella seconda parte della serata la Compagnia MeF Ensemble proporrà variazioni  di danza tratte da "Vivo e Coscienza".
Alle ore 18, prosegue la maratona video-cinematografica nel Ridotto del Teatro Comunale con "La voce di Pasolini" docu-film del 2005 (tratto dalla sceneggiatura di "Porno-Teo-Kolossal" di Pasolini ) diretto da Mario Sesti e Matteo Cerami, con la voce fuori campo di Toni Servillo.
Info: E-mail: movimentoefantasia@libero.it - 393 9690277 – o sulla pagina Facebook Movimento E Fantasia

Cagli si trasforma in una città della danza

Il Festival Dance Immersion è entrato nel vivo e, in questi giorni, grandi Maestri di livello internazionale e molti allievi popolano la cittadina a passo di danza. L'intensità dei laboratori in corso è già pari all’intensità della poetica pasoliniana, per il Festival, diretto da Benilde Marini, che quest'anno dedica le sue anteprime di teatro/danza, performances poetiche e docu-film alle centrali figure femminili in Pasolini.
Il primo Maestro che ha aperto i lavori è Luc Louis De Lairesse, che ha danzato con Béjart, è stato Premier Soliste al Ballet Staatsoper di Hannover, a Nancy Grand Theater e al Ballet Théatre Français ed insegna in alcune delle più prestigiose scuole francesi. Il lavoro di De Lairesse ruota intorno al film di Pasolini “Teorema” e la messa in scena, da lui intitolata  “work in progress” sulla tematica di Teorema" sarà  sabato 29  durante il galà di chiusura. Da lunedì è in corso il laboratorio di Michele Oliva che ha composto coreografie contemporanee per compagnie di danza in Italia e Europa, mentre da giovedì inizierà un altro intenso lavoro laboratoriale con Paolo Londi coreografo di importanti nomi della danza come Luciana Savignano, Marco Pierin, Sabrina Brazzo , Simona Atzori e vincitore di numerosi premi internazionali.
Paolo Londi sarà il protagonista di una delle due anteprime nazionali di mercoledì 26 settembre (a partire dalle 21.15) relative al progetto "Due passi per Pasolini": il Maestro sarà il coreografo di "Variazioni Medea" della Compagnia Pescara Dance Festival.  L'altra attesissima anteprima sarà "Vivo e Coscienza" (dallo spettacolo di teatro/danza e musica di Pier Paolo Pasolini, scritto nel 1963 ma che l'autore non riuscì mai a rappresentare) della  Compagnia MeF Ensemble con Irene Calagreti (anche coreografa insieme a Benilde Marini) e Mirko Paparusso, regia di Massimo Puliani e musiche  di Bruno Maderna (da "Hyperion" composto nel 1964).  La Mef, ormai da tempo, lavora ponendo l'attenzione alle tematiche filosofiche: attraverso la gestualità inconfondibile dei due solisti Mirco e Irene, sotto l'occhio vigile, della direttrice artistica, disegnano l'aria creando simboli che sono reperibili nel testo. Sul palco, per l'occasione, anche la Marini e Taino, abitualmente drammaturgo e qui nella veste di lettore/attore.
La serata di mercoledì prevede, nella seconda parte, anche uno spazio per le giovani compagnie di danza con il progetto "La Meglio Gioventù: partenze/trasformazioni": assisteremo a  “Non resta che andare via…” di Talent’s Dance Company, coreografie Lara Carelli e “Zoventùt” di Incongruo Rapportarsi, con le coreografie Clo Passaro,  giovane esponente del panorama di ricerca e sperimentazione. Entrambe le compagnie hanno vinto il concorso la Trama dei corpi a Cagli il 25 aprile scorso.
Dalle ore 18 (sempre mercoledì 26) partirà, nel ridotto del teatro, la prima parte della maratona video/cinematografica dedicata a Pasolini con la proiezione di "La terra vista dalla Luna" (1967) con Silvana Mangano e "Medea" (1969) con Maria Callas.
In scena giovedì 27 agosto anche la sensibilità e la bravura di Anna Bonaiuto con  "… non sempre la passione è grazia" introdotto criticamente da Matteo De Simone (Psicoanalista ordinario e responsabile culturale dell’Associazione Italiana di Psicanalisi), mentre venerdì 28, alla splendida voce di Frida Neri il compito di "cantare" Pasolini.

Info: E-mail: movimentoefantasia@libero.it - 393 9690277 – o sulla pagina Facebook Movimento E Fantasia



10 agosto 2015

DANCE IMMERSION FESTIVAL 2015 - IL PROGRAMMA


Cagli (Pesaro e Urbino)

CAGLI 24 - 30 AGOSTO 2015
stage e laboratori, spettacoli, mostre

LA  MEGLIO   GIOVENTÙ
Le Donne di Pier Paolo,
Le Donne per Pasolini



IL PROGRAMMA

MARTEDÌ 25 AGOSTO
Foyer del Teatro – ore 18.00
Presentazione del libro “Il respiro dello spazio
(a cura di Annouck Vecchietti Massacci e Benilde Marini)


MERCOLEDÌ   26 AGOSTO
Sala del Ridotto del Teatro - ore 18.00
Maratona video-cinematografica/1
"La terra vista dalla Luna" (1967) con Silvana Mangano
"Medea" (1969) con Maria Callas

Teatro Comunale ore 21:15
Spettacolo di Danza   in anteprima nazionale (produzione del festival)
"Variazioni Medea"  Compagnia Pescara Dance Festival – coreografia Paolo Londi
"Vivo e Coscienza" (dallo spettacolo di teatro/danza e Musica di Pier Paolo Pasolini, scritto nel 1963) Compagnia MeF Ensemble
Voci di Flavio Taini e Benilde Marini.
Musiche di Bruno Maderna ( "Hyperion" composto nel 1964), Coreografie  Irene Calagreti e Benilde Marini. Regia di Massimo Puliani.

Seconda parte; La Meglio Gioventù: partenze/trasformazioni
"Non resta che andare via…"  Talent’s Dance Company, coreografie Lara Carelli
Zoventùt” Incongruo Rapportarsi, coreografie Clo Passaro



GIOVEDÌ    27 AGOSTO
Sala del Ridotto del Teatro - ore 18.30
Maratona video-cinematografica/2
"La voce di Pasolini" docu-film del 2005 (tratto dalla sceneggiatura  "Porno-Teo-Kolossal" di Pasolini ) diretto da Mario Sesti e Matteo Cerami. Voce fuori campo di Toni Servillo

Teatro Comunale ore 21:15
"...non sempre la passione è grazia"
Anna Bonaiuto legge Pier Paolo Pasolini

"Una disperata vitalità.  La poetica di Pier Paolo Pasolini tra tradizione e profezia"
Matteo De Simone (psicoanalista ordinario e  responsabile culturale Associazione Italiana Psicoanalisi A.I.Psi)
 Seconda parte 
Variazioni di danza tratte da "Vivo e Coscienza" 
Compagnia MeF Ensemble


VENERDÌ  28 AGOSTO
Sala del Ridotto del Teatro - ore 18.00
Maratona video-cinematografica/3
"Mamma Roma" (1962) con Anna Magnani
"Il Vangelo Secondo Matteo" (1964) con Susanna Colussi Pasolini

Piazzetta Ex Seminario Vescovile, ore 21:15*
Pasolinianamente (canzoni e voci del nostro tempo)
Un progetto ideato e condotto da Massimo Puliani
Frida Neri Canta Pasolini
(omaggio a Laura Betti,  Gabriella Ferri e a Mimmo Modugno)
con Antonio Nasone (chitarra)
Giovanni Oliva (fisarmonica)
Immagini da "Accattone". Inserti poetici di Laura Betti ("Marilyn")
e video immagine fotografiche di Mario Dondero
Partecipano: Silvia Cecchi, Claudio Tombini, Lavinia Mochi

Variazioni di danza tratte da "Vivo e Coscienza" 
Compagnia MeF Ensemble


SABATO 29 AGOSTO
Teatro comunale di Cagli ore 21.15
Galà di chiusura dei partecipanti al Festival

*Cena all’aperto con prenotazione








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Il FESTIVAL ITINERANTE
Conferenze a Pesaro  
Nel  40° Anniversario della morte di Pasolini
Antonio Faeti ”Il periodo bolognese di Pasolini  e i suoi primi romanzi’’  (4/09) 
Giorgio Tabanelli “Pasolini, realtà e realismo"  (11/09) 
Roberto Danese, Paolo Montanari “Il cinema di Pier Paolo Pasolini’’ (18/09)
Don Giorgio Giorgetti,  Roberto Chiesi “Il Vangelo secondo Matteo – aspetto teologico" (25/09) 
Silvia Cupini,  Don Raffaele Mazzoli  “La pittura  e la religiosità in Pier Paolo Pasolini’’ (02/10)
Luigi Livi “La musica in Pier Paolo Pasolini’’  (09/10)
Salvatore Ritrovato “L’intellettuale Pasolini" (16/10)
Alessandro Forlani “Pasolini nel labirinto di Canterbury’’ (23/10) 
Massimo Puliani "Multimedialità e teatro in Pier Paolo Pasolini" (30/10)

Video e performances a Macerata
Docu-Drama "Vivo e Coscienza" di M.Puliani e Alia Simoncini
Recital "Frida Neri Canta Pasolini"
Variazioni di danza della Mef Ensemble
(ottobre)

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DOCENTI- STAGES - LABORATORI

Luc Louis De Lairesse: 23-24-25 Agosto – Classico Intermedio – Avanzato E Repertorio.
Michele Oliva 24-25-26 Agosto – Contemporaneo – Laboratorio Coreografico
Eric Dufrier : 24-25-26 Agosto Danze Di Carattere Russe – Passo A Due E Tecnica Maschile
Marie Claude Rous : 24-25-26 Agosto Classico Bambini E Principianti
Carla Perotti: 26-27-28-29 Agosto Classico Intermedio/Avanzato – Repertorio
Mirko Paparusso: 24-30 Agosto Contemporaneo Piccoli E Intermedio Con Laboratorio Coreografico
Clo Passaro: 27 -28 Agosto Laboratorio Coreografico
Mariapia Di Mauro 27-28-29 Agosto Classico Piccoli – Intermedio E Laboratorio
Paolo Londi 27-28-29 Agosto Laboratorio Coreografico E Teatro Danza Piccoli E Principianti
Peter Valentin: 27-28-29 Agosto Hip Hop
Bboy Cap: 27-28-29 Agosto Breakthefunk/Flexible Flav
Tony Flower: 27-28-29 Agosto Lockin'
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Direzione artistica Benilde Marini membro Internazionale del Consiglio della Danza UNESCO
Collaborazione organizzativa MeF e Serena Mignano
Collaborazione progettuale: Massimo Puliani

Ingresso libero a presentazioni, maratona cinematografica e spazi urbani – ingresso spettacoli del 26 – 27  15,00€ intero – 10,00€ ridotto/ spettacolo del 29 ingresso unico 10,00€

e-mail:
movimentoefantasia@libero.it - 393 9690277 - FB Movimento E Fantasia

Note VIVO e COSCIENZA a cura del prof. Massimo Puliani
Il tema è apparentemente quello della seduzione, tema  centrale nel testo, formato da quattro episodi distanziati nei secoli e nei decenni (come nel successivo Calderon), ma intimamente legati nell’iterazione di un bacio che la Coscienza consapevole tenta di ottenere dalla irruenza tutta corpo rale di Vivo.
Il testo, come molti soggetti pasoliniani, pur narrando una storia di un contrasto, una relazione conflittuale, attraverso le note dell’autore rivela che l’aspetto privato e quello pubblico, l’individuo e la società, il privato e il pubblico, sono pronti ad emergere e a segnare la natura politica e il corso della storia. Come ne “La Rabbia” il ritratto di Marylin diventa simbolo metaforico per parlare delle giovani ragazze figlie (e facile prede) del consumismo,  anche qui il ragazzo dal corpo “vivo” e la donna dalla “coscienza individuale”, incapace di affrontare la realtà in modo critico, sono entrambi simboli allegorici che vengono presi a pretesto da Pasolini  per sferrare  una forte denuncia sociale: l’ipocrisia della società nei confronti della diversità e dell’alterità (tema di grandissima attualità), e il mai cessato scontro ideologico fra chi anela alla libertà e chi vuole reprimerla.
Ecco il motivo per cui il film è stato dedicato alla Resistenza di tutti i tempi nel Mondo, e ai profughi del nostro tempo. Ed è un omaggio al 40esimo anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini
Nota al testo VIVO e COSCIENZA
Pier Paolo Pasolini progetta per Laura Betti   nel 1963 uno spettacolo di prosa/musica/danza dal titolo Vivo e coscienza, in quattro quadri  che narra un rapporto fra due protagonisti di classe sociale diversa (prima fra quella cattolica del Concilio di Trento e quella contadina, poi quella borghese e quella rivoluzionaria e infine fra la coscienza democratica e l’azione partigiana) e il dissidio fra corpo e linguaggio, passione e ideologia. La Betti doveva interpretare il ruolo di Coscienza, mentre Davoli quello di Vivo. Le musiche dovevano essere composte da Bruno Maderna. Un progetto/spettacolo, che nasce in un periodo fortemente contrassegnato dal brechtismo, ma che non verrà mai realizzato.
Nota Registica VIVO e COSCIENZA
La messa in scena  è realizzata attraverso un approccio secondo l’idea di teatro di Pasolini che dà centralità alla “parola”. E la “parola” di COSCIENZA sarà quindi a leggio, come una voce interiore.  Anche le note e le descrizioni saranno lette in scena al fine di far emergere per intero la scrittura dell’Autore, riconsegnando così l’opera mai realizzata da Pasolini.
La scena  rimanda suggestivamente ad un campo di grano (dove lavora VIVO) contrapposto ad un immaginario (spazio di COSCIENZA) dove appaiono  icone religiose si svolge il rapporto fra i due, quasi una danza mentale.
A rompere questo rapporto le immagini tragiche e simboliche dei nuovi "estranei", “nuovi perseguitati” (che già Pasolini aveva indicato con la poesia “Profezia”): forse nuovi resistenti, provenienti da culture arabo/africane, da una contradditoria e sanguinosa “Primavera Araba” che ci rimanda ai fatti che Pasolini denunciò (con la voce di Bassani)   nel docu-film “La Rabbia” del 1963.
La docu/poesia finale di Pasolini tratta da “La Rabbia”
Sui miei stracci sporchi
sulla mia nudità scheletrica
su mia madre zingara
su mio padre pecoraio
scrivo il tuo nome

sul mio primo fratello predone
sul mio secondo fratello sciancato
sul mio terzo fratello lustrascarpe
sul mio quarto fratello mendicanti
scrivo il tuo nome


Sui mie compagni della malavita
sui mie compagni   mantenuti
sui mie compagni disoccupati
sui mie compagni manovali

scrivo il tuo nome

Libertà!

CURRICULUM Anna Bonaiuto
Diplomata presso l’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma, in teatro ha lavorato con Carlo Cecchi (tra gli altri Ritter Dene Voss, Hedda Gabler), Otomar Krejca (Tre sorelle, Terra sconosciuta), Mario Martone (Terremoto con madre e figlia, I sette a Tebe), Toni Servillo
(Le false confidenze, Sabato, domenica e lunedì). Con quest’ultimo, ha vinto il Premio Ubu come migliore attrice.
Tra gli ultimi spettacoli interpretati,  Maria Stuart di Schiller, regia di Andrea De Rosa, Il dio della carneficina di Yasmina Reza, regia di Roberto Andò, La Belle Joyeuse, regia di Gianfranco Fiore e, prodotto dal Piccolo Teatro, Inventato di sana pianta ovvero gli affari del barone Laborde, regia Luca Ronconi.
La sua “seconda” carriera si svolge al cinema, dove lavora con alcuni dei registi italiani più interessanti, tra cui Mario Martone (Morte di un matematico napoletano, L’amore molesto,
Noi credevamo) e Roberto Andò (Viva la libertà), Nanni Moretti (Il caimano), Daniele Luchetti
(Mio fratello è figlio unico), Paolo Sorrentino (Il Divo), Andrea Molaioli (La ragazza del lago), Carlo Verdone (Io, loro e Lara). Ha ricevuto numerosissimi premi, in particolare per l’interpretazione ne L’amore molesto, per la quale ha ottenuto, tra gli altri riconoscimenti, David di Donatello, Globo d’Oro, Grolla d’Oro, Premio Chicago U.S.A., Premio De Sica e Nastro d’Argento. In teatro, ha avuto anche il Premio Salvo Randone e il Premio Duse.


DANCE IMMERSION FESTIVAL 2015. LA MEGLIO GIOVENTÙ

Le Donne di Pier Paolo, Le Donne per Pasolini
Cagli - 24/30 agosto 2015


La meglio gioventù, Le donne di Pier Paolo,  le donne per Pasolini  è il tema del Festival "DANCE IMMERSION 2015" in programma a Cagli (Pesaro/Urbino)  dal 24 al 30 agosto.
PASOLINI con la madre - Foto Dondero

D'eccellenza lo staff insegnanti :
LUC LOUIS de LAIRESSE
23-24-25 agosto – CLASSICO INTERMEDIO – AVANZATO E REPERTORIO.   
MICHELE OLIVA 
24-25-26 agosto – CONTEMPORANEO – LABORATORIO COREOGRAFICO - 
ERIC DUFRIER : 
24-25-26 agosto DANZE DI CARATTERE RUSSE – PASSO A DUE e TECNICA MASCHILE - 
MARIE CLAUDE ROUS : 
24-25-26 agosto CLASSICO BAMBINI e PRINCIPIANTI - 
CARLA PEROTTI
26-27-28-29 agosto CLASSICO INTERMEDIO/AVANZATO – REPERTORIO - 
MIRKO PAPARUSSO
24-30 agosto CONTEMPORANEO PICCOLI e INTERMEDIO con LABORATORIO COREOGRAFICO - 
CLO PASSARO
27 -28 agosto LABORATORIO COREOGRAFICO - 
MARIAPIA DI MAURO 27-28-29 agosto CLASSICO PICCOLI – INTERMEDIO e LABORATORIO - 
PAOLO LONDI 
27-28-29 agosto LABORATORIO COREOGRAFICO e TEATRO DANZA PICCOLI E PRINCIPIANTI - 
PETER VALENTIN
27-28-29 agosto HIP HOP - 
BBOY CAP: 
27-28-29 agosto BREAKTHEFUNK/FLEXIBLE FLAV - 
TONY FLOWER
27-28-29 agosto LOCKIN' - 
MARZIO VACCARINI: 
24-29 agosto M°ACCOMPAGNATORE

CLO PASSARO
In  occasione del 40esimo anniversario della morte del Poeta di Casarsa. Il festival diretto da Benilde Marini con la collaborazione progettuale di Massimo Puliani,  propone anteprime di teatro/danza, performances poetiche e docu-film sulle centrali figure femminili in Pasolini (dalla Callas a Laura Betti di cui sarà proposto "Marylin", dalla madre Susanna Colussi, ritratta da Mario Dondero, alla Mangano, alla Magnani ecc.). In scena anche la sensibilità e la bravura di Anna Bonaiuto con  "… non sempre la passione è grazia" introdotto criticamente da Matteo De Simone (Psicoanalista ordinario e responsabile culturale dell’Associazione Italiana di Psicanalisi) con "Una disperata vitalità. La poetica di Pier Paolo Pasolini tra tradizione e profezia".
FRIDA NERI
Alla splendida voce di Frida Neri il compito di "cantare" Pasolini (omaggiando la Betti,Gabriella Ferri e Domenico Modugno): con lei sul palco anche le voci recitanti della poetessa Silvia Cecchi e degli attori Lavinia Mochi e Claudio Tombini.  
Sul versante della danza ci sarà l'anteprima nazionale del progetto "Due passi per Pasolini": "Vivo e Coscienza" (dallo spettacolo di teatro/danza e musica di Pier Paolo Pasolini, scritto nel 1963 ma che l'autore non riuscì mai a rappresentare) della  Compagnia MeF Ensemble con Irene Calagreti (anche coreografa insieme a Benilde Marini) e Mirko Paparusso, regia di Massimo Puliani e musiche  di Bruno Maderna (da "Hyperion" composto nel 1964).  L'altra anteprima sarà "Variazioni Medea" della Compagnia Pescara Dance Festival con  coreografia di Paolo Londi.

LARA - FESTIVAL DANCE IMMERSION

Spazio anche a giovani compagnie di danza con il progetto "La Meglio Gioventù: partenze/trasformazioni" con “Non resta che andare via…” di Talent’s Dance Company, coreografie Lara Carelli e “Zoventùt” di Incongruo Rapportarsi, coreografie Clo Passaro. Di rilievo anche l'appuntamento con alcuni tra i più interessanti coreografi del panorama nazionale ed internazionale, tra cui con Luc Louis de Lairesse,  Michele Oliva, Eric Dufrier, Marie Claude Rous, Carla Perotti,   Peter Valentin, Bboy Cap, Tony Flower, che terranno dei laboratori durante la settimana del Festival, aperti a vari livelli di danzatori professionisti e non.
Molte le testimonianze tra cinema e documentario, tra cui  "La voce di Pasolini" docu-film del 2005 (tratto dalla sceneggiatura  Porno Teo Kolossal di Pasolini ) diretto da Mario Sesti e Matteo Cerami, con la  voce fuori campo di Toni Servillo.

VIVO E COSCIENZA
A settembre si svolgeranno anche una serie di conferenze e incontri tra Cagli, Pesaro e Macerata dedicate al tema del Festival: Antonio Faeti ”Il periodo bolognese di Pasolini  e i suoi primi romanzi’’  (4/09) ,  Don Giorgio Giorgetti,  Roberto Chiesi “Il Vangelo secondo Matteo – aspetto teologico" (25/09),  Silvia Cupini,  Don Raffaele Mazzoli  “La pittura  e la religiosità in Pier Paolo Pasolini’’ (02/10), Luigi Livi “La musica in Pier Paolo Pasolini’’ (09/10), Massimo Puliani "Multimedialità e teatro in Pier Paolo Pasolini" (30/10)
Info:


E-mail: movimentoefantasia@libero.it - 

393 9690277 – 

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3 luglio 2015

UN IMMIGRATO CHE CE L’HA FATTA

di Lucio Palazzetti
Vittorio Tebaldi (a destra) con l'amico Romeo Bartoccini.
Questi giorni si è aggiunto ai numerosi cagliesi che frequentano abitualmente Piazza Matteotti aggirandosi fra i bar, le edicole, i gradini del Municipio, la barbieria di Brisigo e le solite macchine in sosta vietata, un nuovo personaggio, maschio, non più giovanissimo, elegante e dai modi gentili e raffinati, con un eloquio dialettale ineccepibile, del genere che non si riscontra oggi neppure tra i cagliesi che si definiscono di razza più pura, se non fosse per qualche occasionale scivolata catalana che rivela la sua attuale provenienza dall’Argentina, dove vive da oltre sessant’anni. Si tratta di Vittorio Tebaldi. Chi è Vittorio Tebaldi lo si capirà dall’intervista pubblicata qui di seguito, tradotta con il suo aiuto da una rivista Argentina dove è stata pubblicata. Ma com’è Vittorio Tebaldi bisogna frequentarlo per conoscerlo. L’ho già descritto come una persona a modo, ma devo aggiungere che è anche una persona con la quale si può parlare di quasi tutto, perché su quasi tutto lui è ben informato e dimostra di avere sempre fatto tesoro delle proprie conoscenze di averle elaborate con spiccata capacità analitica, sintetica e critica. Insomma è una persona colta, anche se la sua formazione culturale non proviene dai banchi di scuola o dalla frequentazione di biblioteche. Lui possiede una cultura costruita di giorno in giorno ascoltando per oltre cinquant’anni i commenti e le dispute che i clienti della sua barbieria sostenevano continuamente, col giornale in mano, su tutto: politica, attualità, cultura, sport, spettacolo, arte e via dicendo. La sua barbieria in San Miguel, un importante centro nei pressi di Buenos Aires, era molto ben frequentata, lui era intelligente e di buona memoria e il gioco è fatto. Queste sue doti, unite ad una spigliatezza e ad una intraprendenza non comuni, lo portarono a stringere rapporti confidenziali e di amicizia con personaggi di spicco del mondo della politica, della chiesa, dell’economia, della magistratura e si potrebbe continuare. Può vantarsi – e quando lo fa gli vengono le lacrime agli occhi – di essere stato tra i promotori e fondatori, e di essere stato per anni membro del consiglio di amministrazione, dell’Università di San Miguel, oggi Università Nazionale che vanta 18.000 iscritti. Ecco quindi com’è oggi Vittorio Tebaldi. Ma una volta, oltre sessant’anni fa lui era solo un giovane immigrato, senza arte né parte, sbarcato in Argentina in cerca di fare fortuna come tanti immigrati di oggi che vengono in Italia da mezzo mondo in crisi. La sua storia potrebbe essere di esempio per questi disperati in terra straniera, che da lui potrebbero imparare che con l’umiltà, l’iniziativa, la buona volontà, l’onestà, il rispetto delle regole, si può anche andare lontano.

VITTORIO TEBALDI, TESTIMONE DI VITA
Da Cuadernos de Historia, San Miguel (Argentina), ottobre 2014
Intervista di Celia Sales de Dellutri (Traduzione di Lucio Palazzetti)

Vittorio Tebaldi e la sua Ford A del 1930.
 “Tutti dicevano che la mia barbieria era di un orologiaio – dice Vittorio mentre accarezza con lo sguardo alcuni dei tanti orologi che fanno parte della sua collezione – perché sono innamorato degli orologi. Questo mio interesse è iniziato quando un orologio che avevo regalato a mia figlia venne quasi distrutto da un orologiaio incapace. Mi recai a parlare con Miguel Raab, un genio dell’orologeria, che mi insegnò i rudimenti del mestiere. Le pareti della mia casa ora sono piene di orologi antichi a pendolo, negli angoli ci sono orologi a colonna, comperati in aste pubbliche, che io con pazienza ho restaurato. Avevo anche l’hobby più lucroso di comperare auto usate che facevo riparare per rivenderle. Vendevo più o meno cinque macchine al mese. Possiedo ancora una Ford A del 1931 che venne usata per le nozze delle mie figlie e l’ho prestata agli amici quando si sposarono i loro figli”.
“Arrivai in Argentina – continua Vittorio – il 25 novembre 1952, proveniente da Cagli, dove nel 1947 era morto mio padre di setticemia. Mia madre era quindi rimasta sola con tre figli, una femmina e due maschi. Io ero il più piccolo e a dodici anni cominciai a lavorare nella barbieria di Domenico Pieretti (Mimmo), dove cominciai ad imparare il mestiere. Alla fine della seconda guerra mondiale la situazione economica delle famiglie era molto difficile. Le entrate erano scarse, e da Cagli molta gente emigrava. Mario Tebaldi, mio zio paterno, era emigrato in Argentina già dal 1926, lasciando sua moglie Anna Grilli (l’Anna d’ Gabanacc’) e sua figlia Lilia. Per tanto tempo la famiglia non ricevette notizie da Mario. Un giorno venne un signore, Agido Luciarini, di ritorno dall’Argentina, che ebbe una conversazione con Anna Grilli, durante la quale questa venne a conoscenza che il Luciarini vedeva tutti giorni il marito di lei Mario, il quale possedeva una grande barbieria in una città chiamata Villa Canas, in provincia di Santa Fé, ma non poteva viaggiare perché non aveva a chi lasciare la barbieria. Allora mia zia Anna venne a parlare con mia madre per proporle di mandare me a trovare mio zio Mario in Argentina e disse che se io non mi fossi trovato bene là, avrebbe provveduto lei stessa a pagarmi il viaggio di ritorno. Allora mia madre e zia Anna scrissero a zio Mario affinché predisponesse i documenti per potermi recare in Argentina. Quando partii per Buenos Aires avevo appena venti anni. Il viaggio con la nave Castelverde durò diciannove giorni. Era una nave da guerra trasformata in nave passeggeri. Durante il viaggio conobbi un italiano che era venuto in Italia a trovare la famiglia e rientrava in Argentina. Fu lui ad insegnarmi la lingua spagnola, di cui avevo appreso i primi rudimenti da mio padre, che era vissuto 10 anni con persone di lingua spagnola negli Stati Uniti. All’arrivo a Buenos Aires mi aspettava una signora che aveva una procura per prendermi sotto tutela dal momento che, per la legge di allora, a venti anni ero ancora minorenne. Venni così a conoscenza del fatto che mio zio Mario era accompagnato con questa donna che lo aveva sostenuto nei momenti difficili della integrazione in Argentina”.
“I primi dieci giorni a Buenos Aires venni ospitato in casa della famiglia di Miguel Mateo Fulco, che in seguito fu mio compare di nozze, dove venni accolto come un figlio. Dopo – racconta Vittorio – mi trasferii a Villa Canas dove vissi con mio zio Mario e la sua compagna per quasi un anno. Una notte rientrai tardi e mi chiusero fuori casa. Allora decisi di andare ad abitare in un alloggio diverso, pur seguitando a lavorare con mio zio Mario. La pensione era veramente fatiscente, si chiamava “La Piemontesa” e il proprietario si chiamava Luigi Blangero. C’erano una ventina di stanze in una baracca con il pavimento in terra battuta, il tetto in lamiera e con un unico gabinetto in comune. Come letto io avevo una branda di tela senza materasso e le altre tre persone che condividevano la stanza con me si coricavano in terra su una pelle di pecora. Lì ho imparato a bere il “mate”, la classica bevanda sudamericana, e a condividere le difficoltà con quei poveracci.  Ho vissuto più o meno sei mesi in queste condizioni. Sebbene sia rimasto così poco tempo in Villa Canas, ho ancora oggi la soddisfazione di rincontrare tanti amici di allora, con i quali ci siamo voluti un gran bene”.
“La mia aspirazione era quella di mettermi in proprio con una barbieria tutta mia – spiega Vittorio – per cui durante le ferie, che erano obbligatorie per un mese durante il quale la barbieria di zio Mario doveva chiudere, presi in affitto un’altra barbieria da un certo Triticchio. Fu così che misi da parte i primi soldi per poter realizzare il mio progetto di mettermi in proprio. Finché ricevetti una lettera di mia madre che mi chiedeva di recarmi a Buenos Aires dove stava per arrivare la nave Giulio Cesare. Lì avrei potuto incontrare un mio parente cagliese, Luciano Pantaleoni, in servizio come capitano di lungo corso su quella nave, il quale avrebbe potuto così portare a mia madre mie notizie. Ma l’incontro non fu come mi sarei aspettato. Quando partii per Buenos Aires, tre miei amici di Villa Canas, José Robea, Joaquìn Mateu e Francisco Ferrante, mi misero a disposizione un prestito di tremila pesos, con la quale somma sarei potuto rimanere a Buenos Aires. Allora, lasciato il porto, mi recai a salutare l’amico Miguel Fulco, che viveva in calle Moreno 2141, vicino a Plaza del Congreso. Poi mi sistemai a Quilmes con Romolo Sabatini, un sarto amico di mio padre che viveva con i suoceri e cominciai a lavorare come meccanico. Poco tempo dopo ebbi l’opportunità di affittare il locale di un calzolaio che stava per chiudere: con i risparmi che avevo e con il denaro che avevo ricevuto in prestito lasciando Villa Canas potei pagare anticipatamente l’affitto. In attesa di entrare in possesso del locale per iniziare la mia attività, andai a lavorare in una barbieria che stava a Bernal Oeste e mi sistemai in una pensione. Ben presto, pur essendo ancora un giovane di appena ventuno anni, entrai così in possesso di una barbieria mia. Acquistai presto molti clienti, l’attività prosperò e solo un mese dopo potei andare a Villa Canas a restituire il prestito. Le cose andavano molto bene e decisi di far venire mia madre in Argentina. Preparai tutti i documenti e da una organizzazione che favoriva i ricongiungimenti famigliari degli immigrati europei ottenni un sussidio per coprire il costo del viaggio. Mia madre dapprima mi assicurò di venire, ma alla fine mi inviò un telegramma per comunicarmi che non se la sentiva di intraprendere il viaggio. Avevo affittato anche una casa vicino alla barbieria e la stavo ammobiliando. La decisione di mia madre mi riempì di tristezza. Ciò che lei aveva deciso di fare non aveva senso per me. Dona Maria Castella, la proprietaria della pensione dove abitavo, che mi voleva molto bene e due miei compagni, l’ingegnere inglese Carlo Clodes ed il suo connazionale Bruno Dri, cercarono di consolarmi. Per farmi distrarre Bruno mi invitò ad un ballo in maschera che si svolgeva in casa della sua fidanzata. Fu lì che conobbi Adelaide Edit Chiesa, che in seguito diventerà mia moglie. Lei era vestita da bahiana ed era di San Miguel, ma viveva con la famiglia a Quiemes. Ci frequentammo un po’, poi ci innamorammo e dopo tre anni, nel febbraio del 1959, ci sposammo. Ci stabilimmo a San Miguel e diciassette mesi dopo nacque la nostra prima figlia. La chiamammo Maria Ersilia: Maria, come la proprietaria della pensione che era stata come una madre per me, e Ersilia, perché questo era il nome di mia madre. Il desiderio di conoscere la sua nipotina vinse le resistenze di mia madre che decise di affrontare finalmente il viaggio in Argentina. Arrivò a Buenos Aires il 25 novembre 1961, esattamente nove anni dopo il mio arrivo in Argentina. Rimase sei mesi con la mia famiglia, poi rientrò in Italia. Quando si congedò da me mi disse: “Posso morire felice perché tieni una buona moglie, una figlia, un lavoro e molte persone che ti vogliono bene, non tornare. Qui sei un signore.” Quattordici mesi dopo Maria nacque Flavia, la mia seconda figlia. Io non potei più rivedere mia madre, ella morì nel 1964. Ventitré anni dopo la mia partenza potei rivisitare per la prima volta la mia terra nel novembre del 1975”.
“A San Miguel aprii una barbieria in calle Italia 1073 e dopo cinque o sei anni inaugurai una barbieria in un locale molto grande in calle Belgrano 1253, vicino alla Cattedrale. In seguito vi aggiunsi un negozio di giocattoli, una tabaccheria, una rivendita di biglietti della lotteria. Nei tempi migliori arrivai ad impiegare cinque barbieri, una cosmetologa, una pedicure, una manicure e diversi commessi addetti alle vendite. Ma sopraggiunsero delle difficoltà quando feci da garante per un amico che ad un certo punto non poté onorare i debiti contratti. In quelle circostanze per pagare tutti i creditori dovetti vendere sette proprietà, compresa la casa di famiglia in calle Rodriguez Pena 1555, rimanendo solo con la barbieria di calle Belgrano. Nonostante questa brutta esperienza non allontanai l’amico, né gli serbai rancore. Durante una festa conobbi Laurentis, il direttore della succursale in San Miguel del Banco della Provincia di Buenos Aires, il quale nel corso della conversazione mi invitò ad andarlo a trovare. Quando gli feci visita mi propose un credito: con questo aiuto e con tanto lavoro riuscii così a ricompormi economicamente”.
“La disponibilità a effettuare servizi di barbieria anche a domicilio, specialmente agli abitanti delle ville del quartiere, mi permetteva di frequentare con la famiglia i migliori ristoranti dei dintorni, luoghi di ritrovo per molti sanmiguelinos. Un altro luogo d’incontro era la mia barbieria dove i miei clienti ed i miei amici si ritrovavano per chiacchierare. San Miguel era un esempio di bella e tranquilla città, la piazza era un giardino, controllata giorno e notte dalla vigilanza, una città dove tutti si conoscevano, i rapporti erano personali, e dove non esistevano porte chiuse a chiave. Qualche tempo fa – conclude Vittorio - la professoressa Clara Biscaro mi chiese di scrivere una mia testimonianza come immigrato. Lo feci affermando: “Sono un immigrato, però sento questa terra come mia, non sono un estraneo per lei”.”


29 giugno 2015

“UMANESIMO DEL GUSTO” 2015 – Terra del Catria - VI edizione

 Torna anche quest’ anno l’ appuntamento con “Umanesimo del Gusto”! 
4 e 5 luglio 2015 – Frontone , Serra Sant’ Abbondio, Monastero di Fonte Avellana.



                                                                   

Il 4 e 5 luglio 2015 si terrà, nella splendida cornice della terra del Catria, la sesta edizione di “Umanesimo del Gusto: cultura, musica, enogastronomia dai luoghi danteschi della provincia pesarese”, quest’ anno dedicata ai riferimenti danteschi relativi a questo territorio , presenti nel canto XXI del Paradiso. Nella fattispecie il Monte Catria e il Monastero di Fonte Avellana ricordati nella Divina Commedia da San Pier Damiani. La manifestazione , ideata da Alfredo Bussi e Nicoletta Tagliabracci (Ambasciatori Territoriali dell’ Enogastronomia e referenti dell’ “Associazione Culturale Kairòs - Promozione territoriale ed enogastronomica” ), è inserita nel progetto promozionale "1321-2021 Provincia Dantesca” il quale racchiude tutte le iniziative dedicate alla promozione territoriale della provincia di Pesaro e Urbino in stretta relazione con i luoghi provinciali aventi riferimenti storico-poetici con Dante Alighieri. "Umanesimo del Gusto" è la manifestazione itinerante annuale che porta a conoscenza del pubblico questa ricchezza territoriale attraverso i contenuti del luogo a cui è dedicata la manifestazione. Ricordiamo che Umanesimo del Gusto non è una rievocazione medievale fine a se stessa, ma una attualizzazione dei valori espressi dalla civiltà umanistica nel territorio marchigiano con finalità turistiche di alto livello, attraverso la creazione futura di un itinerario dantesco-enogastronomico denominato “Vacanza Umanistica” che coinvolge sette località della provincia tra le quali, per l’ appunto, la terra del Catria.

Sempre apprezzata dal pubblico e dalla critica, la manifestazione è ricca di contenuti diversificati come il turismo, il teatro, la musica, l’ enogastronomia.
L’ edizione 2015 si sviluppa in manifestazioni a Frontone , Serra Sant’ Abbondio e Monastero di Fonte Avellana. . Occuperà un intero fine settimana, iniziando dalla serata di gala al Castello di Frontone, sabato 4 alle ore 21:00. Quest’ anno avremo una originalissima riduzione teatrale curata da Lorenza Pigliapochi, dedicata alla poco conosciuta ma affascinante vita di Dante e portata in scena dalla Compagnia del Teatro Accademia di Pesaro per la regia di Danila Merloni, con musiche dal vivo del Trio Ban Ensemble.
Proseguirà nella mattinata di domenica con una “Ascesa al paradiso”, risalita in funivia sul Monte Catria tra letture e natura, curata dalla Pro loco di Frontone.
Continuerà nel pomeriggio nel “Borgo Umanistico” di Serra Sant’ Abbondio con una presenza di figuranti , letture e ricche degustazioni offerte da numerosi produttori enogastronomici territoriali.
Infine la sera di domenica, alle 21:00, la manifestazione conclusiva di questa edizione, “ Voci dal medioevo”, nella splendida abbazia del Monastero di Fonte Avellana, con un contenuto di grande raffinatezza e spessore, le lettere di Abelardo ed Eloisa e le musiche del duo pianistico Tiziana di Loreto e Costanza Ruggeri.
Nelle manifestazioni serali, Alfredo Bussi esporrà il contenuto turistico, il progetto “1321-2021 Provincia Dantesca” che vede la crescita di un turismo di motivazione (culturale ed enogastronomico) in territorio marchigiano.
A Nicoletta Tagliabracci spetterà il compito di relazionare il contenuto enogastronomico delle singole manifestazioni che riservano sorprese e riferimenti danteschi enogastronomici.
Un importante contributo culturale verrà offerto, nella prima serata, dall’ artista Luca Sguanci che per l’ occasione presenterà, in un video realizzato da Francesco Cruciani, una sua opera dedicata a Dante , proprio in omaggio alla promozione dantesca provinciale.
Come sempre, gli eventi di Umanesimo del Gusto termineranno con le immancabili degustazioni enogastronomiche: gli Ambasciatori territoriali dell’ enogastronomia offriranno ai presenti degustazioni con attinenza al contesto.
Dunque, contenuti turistici, teatrali, musicali, artistici ed enogastronomici, il tutto in relazione ai riferimenti danteschi del luogo ad onore e vanto della nostra provincia, ora definita consensualmente "provincia dantesca"e inserita in un progetto europeo di promozione dantesca in vista del settimo centenario della morte di Dante Alighieri.

A tutti i presenti, nelle due manifestazioni serali, omaggio del capitolo “Fonte Avellana” estratto dal libro “Dante e la provincia di Pesaro” di Otello Bussi.

Le serate sono a ingresso libero.

L’ edizione 2015 si avvale del Patrocinio della Provincia di Pesaro e Urbino, Regione Marche, Comune di Frontone, Comune di Serra Sant’ Abbondio, Monastero di Fonte Avellana e della collaborazione di Liviana Marchionni e della Pro loco di Frontone.


Programmi

Sabato 4 luglio 2015
PROGRAMMA della serata di gala nel salone del Castello di Frontone (Sabato 4 luglio – ore 21:00)

Turismo
La provincia dantesca a cura di Alfredo Bussi

Enogastronomia
Il dantesco “liquor d’ ulivi” A cura di Nicoletta Tagliabracci

Teatro
“I’ vorrei” Pièce teatrale sulla vita di Dante a cura di Lorenza Pigliapochi Compagnia del Teatro Accademia di Pesaro
Regia: Danila Merloni Musiche: trio Ban Ensemble

Arte 
Omaggio pittorico a Dante
a cura dell’ artista Luca Sguanci

Letteratura 
Omaggio ai presenti del capitolo “Fonte Avellana” dal libro “Dante e la provincia di Pesaro”

Degustazione
Il Liquor d’ ulivi in abbinamento a una degustazione gastronomica proposta per l’ occasione.

Nel corso della serata consegna di una targa ricordo al Prof. Tonino Pencarelli dell’ Università degli Studi di Urbino, docente di economia e gestione delle imprese turistiche, massimo esperto del turismo di motivazione.

Presentatrice della manifestazione: Francesca Di Modugno
Operatore video: Stefano Tomassini


Domenica 5 luglio 2015

PROGRAMMA DELL’ “ASCESA AL PARADISO”  
mattinata con risalita in funivia (Domenica 5 luglio)

Una risalita in funivia sul Monte Catria in compagnia di Dante, alla scoperta di un Paradiso umanistico e naturalistico.

PROGRAMMA DEL “BORGO UMANISTICO” 
pomeriggio a Serra Sant’ Abbondio (Domenica 5 luglio)

Accoglienza e visita guidata al centro storico di Serra Sant'Abbondio in vestiti d'epoca, a seguire degustazione di prodotti tipici locali e ascolto di Novelle tratte dai racconti di uno storico autore del luogo.

PROGRAMMA della serata conclusiva “Voci dal Medioevo” nell’ abbazia del Monastero di Fonte Avellana ( Domenica 5 luglio – ore 21:00) 

Turismo
La provincia dantesca a cura di Alfredo Bussi

Enogastronomia
Il liquore del monastero A cura di Nicoletta Tagliabracci

Teatro Voci dal medioevo 
Letture a tre voci dalle lettere di Abelardo ed Eloisa con Francesca Di Modugno, Silvia Melini, Gigi Sica Musiche : duo pianistico Tiziana Di Loreto e Costanza Ruggeri 

Letteratura 
Omaggio ai presenti del capitolo “Fonte Avellana” dal libro “Dante e la provincia di Pesaro” 

Degustazione
Un liquore prodotto dai monaci del Monastero in abbinamento a biscotti anch’ essi di loro produzione.


CONTATTI
347 6291641 (Nicoletta) 
348 7823618 (Alfredo)  
mail: assoculturakairos@libero.it
Facebook: Associazione culturale Kairòs - Promozione territoriale ed enogastronomica