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21 febbraio 2012

Dopo l’emergenza neve torna a splendere il sole e…si riparla di fotovoltaico.

di Rossana Miliozzi (COMITATO TERRA VIVENTE)





Il Decreto Liberalizzazioni, approvato dal Consiglio dei Ministri il 20 gennaio e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 24, interrompe la concessione degli incentivi statali per il fotovoltaico “a terra”.
Tale norma trova la sua ragione d’essere nel porre un limite al consumo di suoli agricoli a causa del proliferare di impianti fotovoltaici .
Lo stesso ministro delle politiche agricole, Mario Catania, ha spiegato la norma con la volontà di bloccare l’occupazione di suoli agricoli già invasi per il 42,4% dal fotovoltaico complessivo, che ha determinato, oltre a una sottrazione di terre fertili all’agricoltura, impatti negativi a livello paesaggistico.
Anche la Coldiretti ha già da tempo segnalato il pericolo che rappresenta per il territorio la diffusione selvaggia degli impianti di fotovoltaico che hanno già distrutto nelle Marche oltre 160 ettari di terreno agricolo, suscitando proteste da parte di molti sindaci e dalla popolazione.



Nonostante ciò, Il Comune di Cagli non intende retrocedere nella realizzazione del progetto del vasto parco fotovoltaico nella zona di Sant’Angelo in Maiano, subentrando alla Società PiQuadro che vi ha rinunciato.


E’ stato più volte evidenziato l’eccezionale valore storico-ambientale di questo territorio, fino ad ora preservato da interventi antropici , presso il quale si erge l’antica Torre dei Michelini Tocci. Fu proprio Alberto Mazzacchera,attuale assessore comunale e vicesindaco, ad evidenziare (nella relazione storica per richiesta di vincolo) nel corpo di fabbrica della fine del Quattrocento , ma rimaneggiato nella prima metà del Cinquecento, elementi stilistici e decorativi di notevole pregio “che per certi versi rimandano alle architetture di Francesco di Giorgio Martini”.


Di recente è stata depositata in Comune una Carta Archeologica, redatta dall’Università agli Studi di Urbino, a conferma dell’importanza culturale di quest’area in cui sono stati rinvenuti numerosi reperti archeologici che hanno arricchito il locale museo e non solo.
Sorge spontaneo un dubbio: “Ma perché l’Amministrazione Comunale si ostina a voler realizzare il suo progetto in un territorio su cui non a caso la Sovrintendenza Regionale ha posto un vincolo monumentale?”


Un ventilato progetto, altrettanto insano, di voler installare pale eoliche al Furlo è stato prontamente impedito dalla Soprintendenza di Urbino, in ottemperanza ai paesaggi di Piero della Francesca.


In una zona siffatta, di per sé baciata dalla Natura, che senso avrebbe lo sforzo compiuto dal progettista incaricato dalla PiQuadro, al fine di “abbellirla” trasformandola in un parco polivalente, cioè non solo fotovoltaico, ma didattico, botanico, di osservazione della fauna locale ecc. ecc.?


In tempi in cui si moltiplicano appelli ad economizzare, non sarebbe più saggio ricorrere a soluzioni meno dispendiose, cambiando semplicemente la scelta della località e destinando al fotovoltaico , anziché zone di pregio, terreni meno qualificati e in disuso?


Il Comune di Cagli, nel proporre il megaparco fotovoltaico nella zona di Sant’Angelo in Maiano, ha presentato un progetto di ampie pretese allo scopo di limitarne l’impatto ambientale.
Ma il cittadino si è chiesto che senso ha utilizzare le proprie risorse finanziarie per devastare una zona di pregio paesaggistico e monumentale per poi camuffarla con accorgimenti di diversa natura e presumibilmente costosi?


L’Amministrazione Comunale parla di future entrate, di lavoro per la mano d’opera locale, ma non ha fatto alcun riferimento alle spese preventive.
Perimetrare una superficie di circa 20 h. con piante di alto fusto, accanto ad altre formazioni arboree ed arbustive per attutire l’orrendo impatto visivo dei pannelli, non è cosa di poca spesa A ciò si aggiungano le spese di manutenzione, quelle per l’irrigazione delle piante, per aiutarle a radicare in profondità e salvarle dagli assalti del vento che, in quella zona, è piuttosto impetuoso; oltre al costo per l’acquisto dei terreni e al futuro smaltimento dei pannelli.
Non si è visto ancora un piano economico per la realizzazione dell’opera.


O forse si pensa che anche questo ambizioso progetto, una volta realizzato, sia destinato a finire nell’abbandono, come è successo ad altri?
Senza considerare che la tecnologia si modifica velocemente e quello che oggi potrebbe sembrare un progetto innovativo, tra non molto potrebbe essere superato.
Rimane però l’ingente spesa sostenuta.

Se il Comune intende produrre energie rinnovabili, lo faccia pure, ma scelga una zona più adatta, su terreni meno qualificati o in disuso.


In tal modo potrà conseguire diversi obiettivi positivi:
-ricorrere ad energie rinnovabili senza devastare il paesaggio.
-impegnare minori risorse economiche:
-tutelare zone di pregio e l’ambiente, in rispetto al nuovo decreto legge sulle liberalizzazioni.

18 febbraio 2012

AL MASAI LA FESTA MASCHERATA DEI BAMBINI

SABATO 25 febbraio 2012

ore 15:30






E' UNA INIZIATIVA DI BENEFICENZA


organizzata dal


GRUPPO DI VOLONTARIATO

"SAN VINCENZO"

ONLUS


La tradizionale festa mascherata dei bambini

è anche un'opportunità per offrire solidarietà a situazioni di bisogno.


Sono invitati bambini e adulti.





10 febbraio 2012

CONFERIMENTO DELLE CIVICHE BENEMERENZE PER L'ANNO 2012









PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI GIANNI CHEGAI

Sabato 18 febbraio

alle ore 18.00

nel Salone degli Stemmi del Palazzo Pubblico


Rosaria BONATTI


presenterà il libro di Gianni CHEGAI


"Io non dovevo nascere"





la cittadinanza è invitata

VII RAPPORTO SULLA SECOLARIZZAZIONE.

Il problema della libertà religiosa in Italia.





8 febbraio 2012

MARTEDI' 14 FEBBRAIO ALLE ORE 21.00 PADRE ALEX ZANOTELLI NELLA SALA DEL RIDOTTO

LE RAGIONI DEGLI INDIGNATI


di Padre Alex Zanotelli


Dalla difesa dell'acqua pubblica alla riduzione delle spese militari. Alex Zanotelli è un missionario Comboniano che ha vissuto per 12 anni nella baraccopoli di Korogocho in Kenya.



Rientrato in Italia, ha scelto di vivere in un quartiere popolare di Napoli.Precedentemente era stato missionario in Sudan e per molti anni direttore della rivista Nigrizia con cui continua a collaborare tuttora.


Zanotelli è inoltre l'ispiratore ed il fondatore di alcuni movimenti italiani che hanno l'obiettivo di creare le condizioni della pace e di una società solidale in cui gli ultimi abbiano cittadinanza.




L'iniziativa, che si è svolta a Cagli presso LA SALA DEL RIDOTTO del Teatro Comunale con la collaborazione del Gruppo Giovani e dei Missionari Comboniani di Pesaro.




Questi gli argomenti esposti, tratti da precedenti iniziative dello stesso Zanotelli presenti sul web:




ACQUA PRIVATIZZATA...MALEDETTI VOI di Alex Zanotelli

MALEDETTI VOI …. non posso usare altra espressione per coloro che hanno votato per la privatizzazione dell’acqua , che è quella usata da Gesù nel Vangelo di Luca, nei confronti dei ricchi ”Maledetti voi ricchi”
Maledetti coloro che hanno votato per la mercificazione dell’acqua.
Noi continueremo a gridare che l’acqua è vita, l’acqua è sacra, l’acqua è diritto fondamentale umano.
E’ la più clamorosa sconfitta della politica. E’ la stra vittoria dei potentati economico-finanziari, delle lobby internazionali. E’ la vittoria della politica delle privatizzazioni, degli affari, del business.
A farne le spese è ‘sorella acqua’, oggi il bene più prezioso dell’umanità, che andrà sempre più scarseggiando, sia per i cambiamenti climatici, sia per l’aumento demografico. Quella della privatizzazione dell’acqua è una scelta che sarà pagata a caro prezzo dalle classi deboli di questo paese( bollette del 30-40% in più, come minimo),ma soprattutto dagli impoveriti del mondo. Se oggi 50 milioni all’anno muoiono per fame e malattie connesse, domani 100 milioni moriranno di sete. Chi dei tre miliardi che vivono oggi con meno di due dollari al giorno, potrà pagarsi l’acqua? “
Noi siamo per la vita, per l’acqua che è vita, fonte di vita. E siamo sicuri che la loro è solo una vittoria di Pirro. Per questo chiediamo a tutti di trasformare questa ‘sconfitta’ in un rinnovato impegno per l’acqua, per la vita , per la democrazia. Siamo sicuri che questo voto parlamentare sarà un “boomerang” per chi l’ha votato.
Il nostro è un appello prima di tutto ai cittadini, a ogni uomo e donna di buona volontà .Dobbiamo ripartire dal basso, dalla gente comune, dai Comuni.
Per questo chiediamo:



AI CITTADINI di
-protestare contro il decreto Ronchi , inviando e -mail ai propri parlamentari;
-creare gruppi in difesa dell’acqua localmente come a livello regionale;
-costituirsi in cooperative per la gestione della propria acqua.


AI COMUNI di
-indire consigli comunali monotematici in difesa dell’acqua;
-dichiarare l’acqua bene comune,’ privo di rilevanza economica’;
-fare la scelta dell’AZIENDA PUBBLICA SPECIALE.


LA NUOVA LEGGE NON IMPEDISCE CHE I COMUNI SCELGANO LA VIA DEL TOTALMENTE PUBBLICO, DELL’AZIENDA SPECIALE, DELLE COSIDETTE MUNICIPALIZZATE .


AGLI ATO
AI 64 ATO( Ambiti territoriali ottimali), oggi affidati a Spa a totale capitale pubblico, di trasformarsi in Aziende Speciali, gestite con la partecipazione dei cittadini.


ALLE REGIONI di
-impugnare la costituzionalità della nuova legge come ha fatto la Regione Puglia;
-varare leggi regionali sulla gestione pubblica dell’acqua.


AI SINDACATI di
-pronunciarsi sulla privatizzazione dell’acqua;
-mobilitarsi e mobilitare i cittadini contro la mercificazione dell’acqua.


AI VESCOVI ITALIANI di
-proclamare l’acqua un diritto fondamentale umano sulla scia della recente enciclica di Benedetto XVI, dove si parla dell’”accesso all’acqua come diritto universale di tutti gli esseri umani, senza distinzioni o discriminazioni”(27);
-protestare come CEI (Conferenza Episcopale Italiana) contro il decreto Ronchi .


ALLE COMUNITA’ CRISTIANE di
-informare i propri fedeli sulla questione acqua;
- organizzarsi in difesa dell’acqua.


AI Partiti di
- esprimere a chiare lettere la propria posizione sulla gestione dell’ acqua;
-farsi promotori di una discussione parlamentare sulla Legge di iniziativa popolare contro la privatizzazione dell’acqua, firmata da oltre 400.000 cittadini.
L’acqua è l’oro blu del XXI secolo. Insieme all’aria , l’acqua è il bene più prezioso dell’umanità. Vogliamo gridare oggi più che mai quello che abbiamo urlato in tante piazze e teatri di questo paese : “L’aria e l’acqua sono in assoluto i beni fondamentali ed indispensabili per la vita di tutti gli esseri viventi e ne diventano fin dalla nascita diritti naturali intoccabili" sono parole dell’arcivescovo emerito di Messina, G. Marra. L’acqua appartiene a tutti e a nessuno può essere concesso di appropriarsene per trarne illecito profitto,e pertanto si chiede che rimanga gestita esclusivamente dai Comuni organizzati in società pubbliche , che hanno da sempre il dovere di garantirne la distribuzione al costo più basso possibile.”

Alex Zanotelli, Napoli, 19 novembre 2009


Manovra e armi: "Il male oscuro" di Alex Zanotelli

In tutta la discussione nazionale in atto sulla manovra finanziaria, che ci costerà 20 miliardi di euro nel 2012 e 25 miliardi nel 2013, quello che più mi lascia esterrefatto è il totale silenzio di destra e sinistra, dei media e dei vescovi italiani sul nostro bilancio della Difesa. E’ mai possibile che in questo paese nel 2010 abbiamo speso per la difesa ben 27 miliardi di euro? Sono dati ufficiali questi, rilasciati lo scorso maggio dall’autorevole Istituto Internazionale con sede a Stoccolma(SIPRI). Se avessimo un orologio tarato su questi dati, vedremmo che in Italia spendiamo oltre 50.000 euro al minuto, 3 milioni all’ora e 76 milioni al giorno. Ma neanche se fossimo invasi dagli UFO, spenderemmo tanti soldi a difenderci!!
E’ mai possibile che a nessun politico sia venuto in mente di tagliare queste assurde spese militari per ottenere i fondi necessari per la manovra invece di farli pagare ai cittadini? Ma ai 27 miliardi del Bilancio Difesa 2010, dobbiamo aggiungere la decisione del governo, approvata dal Parlamento, di spendere nei prossimi anni, altri 17 miliardi di euro per acquistare i 131 cacciabombardieri F 35. Se sommiamo questi soldi, vediamo che corrispondono alla manovra del 2012 e 2013. Potremmo recuperare buona parte dei soldi per la manovra, semplicemente tagliando le spese militari. A questo dovrebbe spingerci la nostra Costituzione che afferma :”L’Italia ripudia la guerra come strumento per risolvere le controversie internazionali…”(art.11) Ed invece siamo coinvolti in ben due guerre di aggressione, in Afghanistan e in Libia. La guerra in Iraq (con la partecipazione anche dell’Italia), le guerre in Afghanistan e in Libia fanno parte delle cosiddette “ guerre al terrorismo”, costate solo agli USA oltre 4.000 miliardi di dollari (dati dell’Istituto di Studi Internazionali della Brown University di New York). Questi soldi sono stati presi in buona parte in prestito da banche o da organismi internazionali. Il governo USA ha dovuto sborsare 200 miliardi di dollari in dieci anni per pagare gli interessi di quel prestito. Non potrebbe essere, forse, anche questo alla base del crollo delle borse? La corsa alle armi è insostenibile, oltre che essere un investimento in morte: le armi uccidono soprattutto civili.
Per questo mi meraviglia molto il silenzio dei nostri vescovi, delle nostre comunità cristiane, dei nostri cristiani impegnati in politica. Il Vangelo di Gesù è la buona novella della pace: è Gesù che ha inventato la via della nonviolenza attiva. Oggi nessuna guerra è giusta ,né in Iraq, né in Afghanistan, né in Libia. E le folle somme spese in armi sono pane tolto ai poveri, amava dire Paolo VI. E da cristiani come possiamo accettare che il governo italiano spenda 27 miliardi di euro in armi, mentre taglia 8 miliardi alla scuola e ai servizi sociali?
Ma perché i nostri pastori non alzano la voce e non gridano che questa è la strada verso la morte?
E come cittadini in questo momento di crisi, perché non gridiamo che non possiamo accettare una guerra in Afghanistan che ci costa 2 milioni di euro al giorno? Perché non ci facciamo vivi con i nostri parlamentari perché votino contro queste missioni? La guerra in Libia ci è costata 700 milioni di euro!
Come cittadini vogliamo sapere che tipo di pressione fanno le industrie militari sul Parlamento per ottenere commesse di armi e di sistemi d’armi. Noi vogliamo sapere quanto lucrano su queste guerre aziende come la Fin-Meccanica, l’Iveco-Fiat, la Oto-Melara, l’Alenia Aeronautica. Ma anche quanto lucrano la banche in tutto questo.
E come cittadini chiediamo di sapere quanto va in tangenti ai partiti, al governo sulla vendita di armi all’estero (Ricordiamo che nel 2009 abbiamo esportato armi per un valore di quasi 5 miliardi di euro).
E’ un autunno drammatico questo, carico di gravi domande. Il 25 settembre abbiamo la 50° Marcia Perugia-Assisi iniziata da Aldo Capitini per promuovere la nonviolenza attiva. Come la celebreremo? Deve essere una marcia che contesta un’Italia che spende 27 miliardi di euro per la Difesa.
E il 27 ottobre sempre ad Assisi , la città di S. Francesco, uomo di pace, si ritroveranno insieme al Papa, i leader delle grandi religioni del mondo. Ci aspettiamo un grido forte di condanna di tutte le guerre e un invito al disarmo.
Mettiamo da parte le nostre divisioni, ricompattiamoci, scendiamo per strada per urlare il nostro no alle spese militari, agli enormi investimenti in armi, in morte.
Che vinca la Vita!
Alex Zanotelli
Napoli, 24 agosto 2011


E INTANTO DAL GOVERNO MONTI:

Spese militari: « Tagliati oltre 30 mila soldati ci saranno anche meno generali e caccia F 35»
Prevista anche progressiva riduzione da 30 a 20 mila civili

Audizione del ministro Di Paola IN COMMISSIONE DIFESA
Spese militari: « Tagliati oltre 30 mila soldatici saranno anche meno generali e caccia F 35»
Prevista anche progressiva riduzione da 30 a 20 mila civili



15 febbraio 2012 - «Occorre ridurre le strutture del 30% e attraverso un sostanziale dimagrimento» è necessario ottenere «una migliore efficacia operativa». È quanto ha annunciato il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola davanti alle commissioni Difesa di Camera e Senato. «Oggi ci sono 183.000 militari e 30.000 civili: per orientare lo strumento, dovremmo progressivamente scendere verso 150.000 militari e 20.000 civili, con una riduzione di 43.000 unità». L'obiettivo, ha spiegato Di Paola, «si potrà raggiungere in dieci anni o poco più attraverso la riduzione degli ingressi del 20-30%, la mobilità verso altre amministrazioni, l'applicazione di forme di part-time».
Per ammiragli e generali, ha spiegato, «ci sarà una riduzione superiore del 30%. È un percorso doloroso ma inevitabile». Annunciati interventi anche sugli armamenti. In particolare saranno acquistati 90 caccia F-35 invece dei 131 previsti dal programma Joint Strike Fighter, con una riduzione di 40 unità. «La componente aerotattica - ha sottolineato Di Paola- è irrinunciabile: ora è assicurata da Tornado, Amx e Av-8B, che nell'arco di 15 anni usciranno per vetustà dalla linea operativa. Saranno sostituiti da Jsf, che è il miglior velivolo in linea di produzione, nei programmi di ben 10 Paesi». L'Italia, ha aggiunto, «ha già investito 2,5 miliardi di euro. Ci eravamo impegnati ad acquistarne 131, ora il riesame del programma ci porta a ritenere perseguibile l'obiettivo di 90 velivoli, un terzo in meno».




5 febbraio 2012

LA PIAZZA DI CAGLI RIPULITA DALLA NEVE




Guarda un altro video di Mario Carnali:









Lei ha fatto tutto da sola sotto lo sguardo indifferente dei soliti sfaccendati.