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20 giugno 2010

Si è svolta domenica 13 giugno la seconda escursione organizzata dalla Faum – Club Escursionistico “T. Clementi”.

Questa volta l’itinerario era costituito da un circuito ad anello che dalla chiesetta della Madonna di Cerbino (q. 300 m.), sale rapidamente fino a quota 775 dove la carrareccia proveniente da Le Smirre incontra la strada provinciale di M.te Petrano, per discendere poi, per un breve tratto, lungo la strada provinciale e, fino a Cagli, lungo la strada vecchia di m.te Petrano.

Il tracciato é in gran parte all'ombra tra i boschi del Monte Petrano.Il tratto che dalla Madonna del Cerbino sale fino a Ca' Baldelli ( una mezz’oretta) non é particolarmente difficile e la salita é tutto sommato agevole.
Da Ca' Baldelli fino alla presa che porta l'acqua al Petrano (una decina di minuti) é pianeggiante e tra i boschi.

Questo serbatoio è alimentato dalla sorgente che forniva acqua all’antico acquedotto di Cagli, del quale rimangono ancora evidenti tracce lungo la strada vecchia di m.te Petrano, nei pressi della fonte del Coppo. Dalla presa dell'acqua fino alla loc. Smirre un'altra mezz’ora con qualche breve, ma opportuna sosta: é una salita più impegnativa. Ma una volta arrivati alle Smirre si gode di un bel panorama sull'entroterra pesarese.


Il resto della camminata é chiaramente in discesa e tranne un tratto sulla strada asfaltata si cammina sulla vecchia strada del Petrano.


Sulle guide di montagna si potrebbe leggere ............( passeggiata con qualche tratto impegnativo, ma molto "remunerativa" dal punto di vista paesaggistico in loc. Smirre..... Non ho mai capito perché scrivono "remunerativa" visto che per faticare in salita non ti pagano ....).

11 giugno 2010

Il secondo sole a Cagli

Per quanto riguarda il sole, devo dire che a Cagli ce ne sono due. Il primo è quello nel cielo, che quest'anno si è lasciato vedere raramente anche in primavera, a causa del cambiamento del clima. Il secondo sole a Cagli è stato molto più visibile in questi giorni, come virtualmente è, in effetti, ogni giorno, da molti anni.

Il suo nome è Valentino Ambrosini, un uomo ben noto a molti cittadini di Cagli, ma a me sconosciuto fino a quando non mi sono iscritto come studente all’Unilit di Cagli, l’università libera per adulti, collegata con l’Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo." Valentino è il coordinatore dell’Unilit di Cagli dal 2002.

Ho scoperto molto presto, già al primo incontro, che la parola favorita di Valentino è “caro.” Adesso, quando entro nell’aula dell’Unilit alla Scuola Media F. Michelini Tocci, Valentino mi urla “Bentornato, caro,” con la sua voce calda e sincera, con il sorriso raggiante, e prende la mia mano tra le sue. Quest'accoglienza non è riservata solo a me. Lui fa così con gran parte delle donne e degli uomini che vengono ogni volta nel suo regno scolastico. Da sempre nella scuola, Valentino era insegnante di disegno dal vero quando esisteva ancora l'Istituto d’Arte "Gaetano Lapis".

E’ chiaro che Valentino è nato per insegnare e, allo stesso tempo, per imparare, anno dopo anno, senza mai perdere la passione. All’inizio di ogni lezione all’Unilit, quando introduce il relatore o la relatrice ospite, lui parla per un quarto d’ora sul soggetto del giorno e sull’ospite con competenza ed entusiasmo, sempre vestito elegantemente, a volte con la cravatta a farfalla. E poi, come durante la lezione del grande pittore Ettore Sordini, Valentino segue le parole del relatore con gli occhi spalancati di un giovane che si inebria di conoscenza.

Lui ha ricevuto il premio "Il Cagliese" nel 2008 per le sue sei decadi di iniziative al servizio della comunità. E’ un segno del suo carattere il fatto che continua a lavorare all’Unilit, senza alcun compenso, invece di riposarsi sugli allori. Come un sole attorniato dai pianeti, è assistito egregiamente nel suo lavoro da Lucio Palazzetti, Giacinta Chiappini, Giuseppina Galli, Tersicore Paioncini e Pietro Tomassini.

Ray Reece