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11 ottobre 2013

La creazione di una destinazione turistica. Definire una destinazione turistica.

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Capitolo 1


Destinazioni turistiche: uno sguardo teorico


1.1  Definire una destinazione turistica


Sono sempre di più le regioni, le città e i paesi che hanno capito che la crescita come destinazione turistica permette di valorizzare le loro risorse produttive, i loro paesaggi, la loro vita culturale, attraendo così turisti che apportano ricchezza: è sempre stata questa la molla che ha indotto le amministrazioni locali a curarne lo sviluppo.


Grazie alla globalizzazione e alla riduzione delle barriere spaziali, si è favorito la riscoperta degli ambiti locali e dei loro elementi di attrazione e nella rivalutazione del patrimonio di un’area è diventato preponderante il ruolo delle sue peculiarità.


E’ cresciuta, di conseguenza, l’attrattiva delle mete secondarie, delle destinazioni periferiche meno note e non ancora inserire negli itinerari turistici di massa, dove il visitatore vuole conoscere la vita reale delle persone che vi abitano e ricerca l’autenticità. L’autenticità è intesa nel senso di ambiente primitivo, naturale, non intaccato dalla modernità, preservato grazie a separazioni geografiche. Per il turista è autentico soprattutto ciò che rispecchia la cultura del luogo ospitante.


Nel settore turistico il concetto di autenticità richiama, dunque, quello di tradizione e di origini e adotta simboli che fanno riferimento ad eventi, epoche o stili di vita del passato. Alcune risorse turistiche sono considerate “uniche” proprio perché autentiche. L’autenticità può esser vista come uno strumento per costruire e/o legittimare l’identità di un luogo grazie ad un mito, un simbolo del territorio.

Oggi cresce la domanda di vacanze legate a specifici interessi, di esperienze turistiche nuove, autentiche, interattive, nostalgiche, indimenticabili, personalizzate, che rappresentino elementi di trasformazione e di crescita interiore per il consumatore, coinvolgendolo attivamente.

I turisti chiedono sempre più frequentemente esperienze creative, che siano innovative, ma autentiche che li avvicinino alle culture dei luoghi visitati e alle nuove destinazioni scoperte.

La destinazione turistica è un insieme di risorse che hanno una capacità di attrazione sufficiente a indurre un viaggiatore a compiere gli sforzi necessari per raggiungerla, con l’aggiunta del servizi necessari per il suo soggiorno. La destinazione turistica è costituita da un  insieme di attrattive e di servizi.

Non è quindi sufficiente avere solo servizi, così come non è sufficiente avere solo attrattive. Un bel mare senza servizi non è una destinazione turistica, così come non lo è un bel albergo di per sé.

Essa quindi deve essere il risultato di un buon intreccio tra risorse e servizi. Secondo Cazes (1993) una buona destinazione deve possedere le cinque “A”, ovvero:

· Attractions (Le attrazioni: che possono essere artificiali, naturali, culturali ecc.);

· Accessibility (L’accessibilità: importante anche la disponibilità di servizi locali);

· Amenities (servizi: internet, telefonia, radio, tv, ma anche energia elettrica, acqua ecc.);

· Accommodation ( Le strutture ricettive: sono una serie di comfort e infrastrutture);

· Activities (attività).

Quindi, affinché si possa parlare di prodotto turistico, ciascuna di queste cinque componenti dev’essere presente nella destinazione.

La tipologia del turismo attratto da una destinazione è determinato dalla qualità e dall’insieme di attrazioni, sovrastrutture e infrastrutture là presenti; di conseguenza il ruolo della programmazione e della gestione dell’intero prodotto turistico della destinazione sono fondamentali per raggiungere i mercati bersaglio e offrire un’esperienza turistica soddisfacente”.  (Cooper et.al., 2002 pag.90).

Perché una destinazione turistica funzioni, non è sufficiente un luogo pieno di musei e di monumenti, anche molto belli. Perché il mercato non chiede questo. Una meta turistica può essere un luogo che si limita a esibire reperti storici e artistici, senza vita, all’interno di un concetto statico dell’offerta.

Un esempio è costituito dalle cosiddette città d’arte, interpretate come destinazioni turistiche in sé. Non è più così. Assisi, in Umbria per esempio, non può essere considerata una destinazione turistica. Si tratta di risorse turistiche, è diverso. Questo perché la gente ci passa poche ore e poi se ne va, in quanto non trova servizi sufficienti a giustificare permanenze più lunghe.

È viceversa una destinazione turistica Disneyland, che, offrendo alberghi tematici per diversi target, ristoranti per la sera, possibilità di assistere a spettacoli dopo cena, riesce ad trattenere i visitatori per più giorni.

Figura 1: il territorio della Disneyland


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