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13 ottobre 2013

Ervina Orhanaj


Già diplomata presso L’ISTITUTO TECNICO COMERCIALE BRAMANTE di Urbino, si è laureata in  ECONOMIA DEI MERCATI E DEI SISTEMI TURISTICI presso la  SCUOLA DI ECONOMIA, MANAGEMENT E STATISTICA, sede staccata di Rimini della Università di Bologna presentando la tesi dal titolo:


Di origine Albanese, durante gli studi ha lavorato con mansioni di cameriera, capo-sala e segretaria in vari hotel in attività stagionale dal 2004 al 2007, in seguito quale commessa ed operaia presso un esercizio alimentare dal 2007 al 2013. Inoltre nel 2009 ha esercitato un tirocinio stagionale presso l’Associazione Pesarese Albergatori nei settori 1) informazioni e prenotazioni alberghiere, 2) informazioni e prenotazioni escursioni nel territorio, 3) front-office e nel 2011 è stata segretaria part time presso una impresa artigianale.

11 ottobre 2013

La creazione di una destinazione turistica: il progetto "Col sole in fronte". Tesi di laurea di Ervina Orhanaj.

ALMA MATER STUDIORUM

UNIVERSITÀ DI BOLOGNA

SCUOLA DI ECONOMIA, MANAGEMENT E STATISTICA
SEDE DI RIMINI 



CORSO DI LAUREA IN

ECONOMIA DEI MERCATI E DEI SISTEMI TURISTICI





Relazione finale in



Economia del Turismo
PRESENTATA DA   
                                             
RELATORE  
  
SESSIONE  II


ANNO ACCADEMICO 2012-2013








La creazione di una destinazione turistica. Indice

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INDICE



La creazione di una destinazione turistica. Introduzione

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Introduzione


Questa tesi ha cercato di analizzare la nascita e la creazione di una destinazione turistica poiché oggi cresce la domanda di vacanze legate a specifici interessi, di esperienze turistiche nuove, personalizzate, che rappresentino elementi di trasformazione e di crescita interiore per il consumatore, coinvolgendolo attivamente. I turisti chiedono sempre più frequentemente esperienze creative, che siano innovative, ma autentiche e che li avvicinino alle culture dei luoghi visitati poiché in realtà ciò che è mutato, al di là dell’ampiezza del bacino della domanda nazionale ed internazionale, è il turista, un cliente molto diverso dal passato, alla ricerca di novità, ma, più di ieri, attento a ciò che gli viene offerto e se è in grado di soddisfare il proprio bisogno di recupero psico - fisico.


Ecco allora che molte regioni, città e paesi hanno capito che la crescita come destinazione turistica permette di valorizzare le loro risorse produttive, i loro paesaggi, la loro vita culturale, attraendo così turisti che apportano ricchezza.


Attraverso questa tesi, articolata in due capitoli, si è cercato di dare, nella parte iniziale del primo capitolo, una prima definizione della destinazione turistica, per poi continuare con la costruzione e l’individuazione dei fattori che spingono un turista a preferire una meta rispetto ad un’altra.

Proseguendo, una particolare attenzione va dedicato alla creazione di un prodotto turistico:  vengono infatti, individuati i nove traguardi da raggiungere per creare un prodotto di successo con lo scopo di realizzare ed affermare una destinazione turistica.

È evidente però che nessun progetto legato al turismo può prosperare se manca l’humus principale, che è rappresentato sicuramente dalla propensione degli attori locali alla cooperazione e quindi alla loro capacità di dare vita a progetti di network per la gestione e la promozione del turismo locale. Vengono quindi approfonditi i sette problemi fondamentali che sorgono quando si crea una destinazione turistica.

Una volta esaminato le difficoltà che una destinazione può riscontrare prima di svilupparsi, si prosegue con l’esaminare il suo ciclo di vita poiché anche essa, come qualsiasi prodotto, ne possiede una.

Il secondo capitolo invece, si concentra su un particolare caso di studio: il progetto “Col sole in fronte, alla scoperta del Nerone, del Petrano e del Catria”.

Si tratta di un progetto di marketing territoriale che si pone l’obiettivo di promuovere un territorio nell’entroterra delle Marche, precisamente nella provincia di Pesaro e Urbino, con lo scopo di aumentare il flusso turistico in questo ambiente naturale montano.

Il secondo capitolo quindi, è tutto dedicato alla nascita e alla costituzione di questa associazione. Ma non solo. Una particolare accuratezza va dedicata soprattutto alla geografia del territorio, individuando i punti di forza e di debolezza dell’offerta turistica locale.

Il progetto da me esaminato è un progetto che, se dovessimo posizionarlo nelle fasi del ciclo di vita di una destinazione, si troverebbe tra la prima e la seconda, cioè quella dell’esplorazione e della introduzione. Le potenzialità per evolversi e raggiungere le altre fasi ci sono e, anche se tutto il nostro paese da qualche anno sta attraversando un periodo di crisi, portando le persone a non rischiare o investire in un nuovo progetto, bisogna vedere nella crisi un buon motivo per cominciare a darsi da fare.  Se si desidera che il turismo continui a concorre alla creazione di valore e di occupazione, occorre re-investire nel settore una parte del grande contributo che l’economia turistica apporta all’economia nazionale perché il turismo rappresenta oggi uno dei principali settori di crescita in Europa e nel mondo per la sua capacità di coinvolgere ogni ambito territoriale, rappresentando così l’espressione più significativa della globalizzazione.

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La creazione di una destinazione turistica. Definire una destinazione turistica.

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Capitolo 1


Destinazioni turistiche: uno sguardo teorico


1.1  Definire una destinazione turistica


Sono sempre di più le regioni, le città e i paesi che hanno capito che la crescita come destinazione turistica permette di valorizzare le loro risorse produttive, i loro paesaggi, la loro vita culturale, attraendo così turisti che apportano ricchezza: è sempre stata questa la molla che ha indotto le amministrazioni locali a curarne lo sviluppo.


Grazie alla globalizzazione e alla riduzione delle barriere spaziali, si è favorito la riscoperta degli ambiti locali e dei loro elementi di attrazione e nella rivalutazione del patrimonio di un’area è diventato preponderante il ruolo delle sue peculiarità.


E’ cresciuta, di conseguenza, l’attrattiva delle mete secondarie, delle destinazioni periferiche meno note e non ancora inserire negli itinerari turistici di massa, dove il visitatore vuole conoscere la vita reale delle persone che vi abitano e ricerca l’autenticità. L’autenticità è intesa nel senso di ambiente primitivo, naturale, non intaccato dalla modernità, preservato grazie a separazioni geografiche. Per il turista è autentico soprattutto ciò che rispecchia la cultura del luogo ospitante.


Nel settore turistico il concetto di autenticità richiama, dunque, quello di tradizione e di origini e adotta simboli che fanno riferimento ad eventi, epoche o stili di vita del passato. Alcune risorse turistiche sono considerate “uniche” proprio perché autentiche. L’autenticità può esser vista come uno strumento per costruire e/o legittimare l’identità di un luogo grazie ad un mito, un simbolo del territorio.

Oggi cresce la domanda di vacanze legate a specifici interessi, di esperienze turistiche nuove, autentiche, interattive, nostalgiche, indimenticabili, personalizzate, che rappresentino elementi di trasformazione e di crescita interiore per il consumatore, coinvolgendolo attivamente.

I turisti chiedono sempre più frequentemente esperienze creative, che siano innovative, ma autentiche che li avvicinino alle culture dei luoghi visitati e alle nuove destinazioni scoperte.

La destinazione turistica è un insieme di risorse che hanno una capacità di attrazione sufficiente a indurre un viaggiatore a compiere gli sforzi necessari per raggiungerla, con l’aggiunta del servizi necessari per il suo soggiorno. La destinazione turistica è costituita da un  insieme di attrattive e di servizi.

Non è quindi sufficiente avere solo servizi, così come non è sufficiente avere solo attrattive. Un bel mare senza servizi non è una destinazione turistica, così come non lo è un bel albergo di per sé.

Essa quindi deve essere il risultato di un buon intreccio tra risorse e servizi. Secondo Cazes (1993) una buona destinazione deve possedere le cinque “A”, ovvero:

· Attractions (Le attrazioni: che possono essere artificiali, naturali, culturali ecc.);

· Accessibility (L’accessibilità: importante anche la disponibilità di servizi locali);

· Amenities (servizi: internet, telefonia, radio, tv, ma anche energia elettrica, acqua ecc.);

· Accommodation ( Le strutture ricettive: sono una serie di comfort e infrastrutture);

· Activities (attività).

Quindi, affinché si possa parlare di prodotto turistico, ciascuna di queste cinque componenti dev’essere presente nella destinazione.

La tipologia del turismo attratto da una destinazione è determinato dalla qualità e dall’insieme di attrazioni, sovrastrutture e infrastrutture là presenti; di conseguenza il ruolo della programmazione e della gestione dell’intero prodotto turistico della destinazione sono fondamentali per raggiungere i mercati bersaglio e offrire un’esperienza turistica soddisfacente”.  (Cooper et.al., 2002 pag.90).

Perché una destinazione turistica funzioni, non è sufficiente un luogo pieno di musei e di monumenti, anche molto belli. Perché il mercato non chiede questo. Una meta turistica può essere un luogo che si limita a esibire reperti storici e artistici, senza vita, all’interno di un concetto statico dell’offerta.

Un esempio è costituito dalle cosiddette città d’arte, interpretate come destinazioni turistiche in sé. Non è più così. Assisi, in Umbria per esempio, non può essere considerata una destinazione turistica. Si tratta di risorse turistiche, è diverso. Questo perché la gente ci passa poche ore e poi se ne va, in quanto non trova servizi sufficienti a giustificare permanenze più lunghe.

È viceversa una destinazione turistica Disneyland, che, offrendo alberghi tematici per diversi target, ristoranti per la sera, possibilità di assistere a spettacoli dopo cena, riesce ad trattenere i visitatori per più giorni.

Figura 1: il territorio della Disneyland


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