Riporto da Flaminia & dintorni l'articolo di Simone Giacomucci sull'argomento
Simone Giacomucci 21 dicembre 2017
Flaminia & dintorni
É stato anche annunciato che si stanno istallando
delle apposite piazzole in tutta la regione per poter permettere
all’eliambulanza di alzarsi anche nelle ore notturne
Si è tenuto ieri sera, presso il ridotto
del Teatro comunale di Cagli, un incontro promosso dal Partito democratico
della zona Catria e Nerone, per informare la cittadinanza della convenzione che
è stata firmata proprio qualche giorno fa con la società KOS CARE (che già
gestisce il centro riabilitativo Santo Stefano di Cagli), per quanto riguarda
la lungodegenza e i vari servizi ospedalieri ed ambulatoriali della struttura
cagliese. Moderatrice della serata è stata Cinzia Scardacchi (coordinatrice Pd
zona Catria e Nerone).
Sono intervenuti Gino Traversini
(consigliere regionale delle Marche), Fabrizio Volpini (presidente della IV
commissione sanità e politiche sociali della regione Marche), Enrico Brizioli
(a.d. di Kos Care). Presenti anche il sindaco di Acqualagna Pierotti, quello di
Cantiano Piccini, l’assessore alla sanità del comune di Cagli Polidori, il
presidente dell’Unione montana Catria e Nerone Passetti (nonché sindaco di
Frontone) e Fernanda Marotti (Forum Beni Comuni). É stata illustrata, allo
scarso pubblico presente, la convenzione sottoscritta e i vari servizi ospedalieri che
verranno riattivati già a gennaio dal privato: neurologia, urologia,
pneumologia, ecocolordoppler e fisiatria, oltre ai 20 posti di riabilitazione
già presenti. Inoltre Traversini ha annunciato
che in primavera ulteriori servizi come la fisiatria e la diagnostica potrebbero
essere riattivati dalla stessa società privata KOS CARE, con una nuova
convenzione.
É
stato anche annunciato che si stanno istallando delle apposite piazzole in
tutta la regione per poter permettere all’eliambulanza di alzarsi anche nelle
ore notturne. Diversi interventi dei presenti si
sono focalizzati sulla situazione alquanto critica dell’emergenza-urgenza (che
non rientra nella convenzione col privato), con il PAT trasformato in ACAP (un
ambulatorio medico) e una sola ambulanza medicalizzata (l’altra viene condivisa
con Fossombrone ogni 15 giorni) che devono coprire ben 7 comuni
dell’entroterra. In diversi hanno chiesto, in realtà senza trovare risposta,
per quale motivo i servizi che andrebbe ad erogare il privato, non riusciva ad
erogarli l’Asur, allo stesso prezzo e condizioni. Diversi cittadini, in
disaccordo per questa convenzione sottoscritta, hanno lasciato dei cartelloni
all’ingresso e lungo le scale per manifestare tutta la loro contrarietà.
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