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14 dicembre 2017

I sindacati intervengono a Cagli sulla questione della Sanità

Lucio Palazzetti
Riporto qui l'articolo di Veronique Angeletti da Civetta TV sull' Assemblea dei sindacati  del 12.12.2017 a Cagli

Cagli – Più che una mobilitazione é una dichiarazione di guerra, l’ultima assemblea organizzata dai sindacati Cgil-Cisl-Uil sulla sanità pesarese. Ieri, erano a Cagli nella sala della Pretura e lunedì prossimo saranno a Sassocorvaro. Ultima tappa di un road show che le ha visti a difesa della sanità pubblica negli ospedali di Urbino, di Pesaro e doppia sosta all’Asur e al Santa Croce di Fano. Nella loro scia, cittadini ed operatori sanitari affamati di notizie sulla sorte dei loro ospedali, sul loro posto di lavoro.
Ad ogni fermata, perfezionano le loro posizioni. << Tre sono i messaggi – affermano Simona Ricci, delegata Cigl e Massimo Andreolini della Cisl -. Il primo è ovvio vogliamo dimostrare che ogni ospedale è legato all’altro ed esiste un problema provinciale e non di singolo presidio. Il secondo è far capire che tutte le decisioni sono prese in un clima così opaco che ci costringe a mobilitarsi.  Il terzo è che dobbiamo confessare che non riusciamo a capire chi nella regione ha il titolo per gestire il privato.>>
La guerra non è solo sul principio ma sui fatti.
<> Conti dispari pure sugli 80 posti letto che la Regione intende iniettare nella sanità pesarese. << Vanno a sostegno dei servizi pubblici o sono disponibili per il privato? >>
Ma l’affondo vero e proprio è quando sollevano dubbi sulla gestione personalizzata delle trattative con i privati. Quello che sembra essere successo proprio all’ospedale di Cagli: << Come può un consigliere regionale (Gino Traversini, Pd, ndr) intestarsi una trattativa con il privato? Come può spingersi perfino a fare dichiarazioni sulla gestione del personale sanitario? Come può esprimersi su posizioni di natura giuridica e contrattualistica e dare perfino l’aut-aut all’operatore sanitario sostenendo che, in un prossimo futuro, dovrà scegliere il privato o accettare di essere spostato. Posizioni sulle quali non si schiera nemmeno la direzione dell’area vasta o quando lo fa è per negare quello che poco prima tramite stampa si é annunciato.>>
Anche per il sindaco di Cagli, Alberto Alessandri la macchina della riforma sanitaria nel pesarese va assolutamente fermata.  Fuori dell’assemblea dichiara: <>

Veronique Angeletti@civetta.tv

Però questi sindacati avrebbero dovuto muoversi prima. Da quand'è che dai comitati, dagli amministratori locali, dalle proteste dei cittadini, da chiunque e da dovunque si sono levate queste denunce e queste osservazioni. Il silenzio dei sindacati è stato assordante fino ad ora. Speriamo che finalmente facciano sul serio. Per non parlare poi dei circoli locali PD. Muti come i pesci, benché nel pensiero dei loro esponenti non può non serpeggiare un profondo dissenso nei confronti di questo smantellamento dei nostri servizi sanitari.

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