Lucio Palazzetti
Riporto qui l'articolo di Veronique Angeletti da Civetta TV sull' Assemblea dei sindacati del 12.12.2017 a Cagli
Cagli – Più che una mobilitazione é una
dichiarazione di guerra, l’ultima assemblea organizzata dai sindacati
Cgil-Cisl-Uil sulla sanità pesarese. Ieri, erano a Cagli nella sala della
Pretura e lunedì prossimo saranno a Sassocorvaro. Ultima tappa di un road show
che le ha visti a difesa della sanità pubblica negli ospedali di Urbino, di
Pesaro e doppia sosta all’Asur e al Santa Croce di Fano. Nella loro scia,
cittadini ed operatori sanitari affamati di notizie sulla sorte dei loro
ospedali, sul loro posto di lavoro.
Ad ogni fermata, perfezionano le loro
posizioni. << Tre sono i
messaggi – affermano Simona Ricci, delegata Cigl e Massimo Andreolini della
Cisl -. Il primo è
ovvio vogliamo dimostrare che ogni ospedale è legato all’altro ed esiste un
problema provinciale e non di singolo presidio. Il secondo è far capire che
tutte le decisioni sono prese in un clima così opaco che ci costringe a
mobilitarsi. Il terzo è che dobbiamo confessare che non riusciamo a
capire chi nella regione ha il titolo per gestire il privato.>>
La guerra non è solo
sul principio ma sui fatti.
<> Conti dispari pure sugli 80 posti letto che la
Regione intende iniettare nella sanità pesarese. << Vanno a sostegno dei
servizi pubblici o sono disponibili per il privato? >>
Ma l’affondo vero e
proprio è quando sollevano dubbi sulla gestione personalizzata delle trattative
con i privati. Quello che sembra essere successo proprio all’ospedale di Cagli:
<< Come può un consigliere regionale (Gino Traversini, Pd, ndr)
intestarsi una trattativa con il privato? Come può spingersi perfino a fare
dichiarazioni sulla gestione del personale sanitario? Come può esprimersi su
posizioni di natura giuridica e contrattualistica e dare perfino l’aut-aut
all’operatore sanitario sostenendo che, in un prossimo futuro, dovrà scegliere
il privato o accettare di essere spostato. Posizioni sulle quali non si schiera
nemmeno la direzione dell’area vasta o quando lo fa è per negare quello che
poco prima tramite stampa si é annunciato.>>
Anche per il sindaco
di Cagli, Alberto Alessandri la macchina della riforma sanitaria nel pesarese
va assolutamente fermata. Fuori dell’assemblea dichiara: <>
Veronique
Angeletti@civetta.tv
Però questi sindacati avrebbero dovuto muoversi prima. Da quand'è che dai comitati, dagli amministratori locali, dalle proteste dei cittadini, da chiunque e da dovunque si sono levate queste denunce e queste osservazioni. Il silenzio dei sindacati è stato assordante fino ad ora. Speriamo che finalmente facciano sul serio. Per non parlare poi dei circoli locali PD. Muti come i pesci, benché nel pensiero dei loro esponenti non può non serpeggiare un profondo dissenso nei confronti di questo smantellamento dei nostri servizi sanitari.
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