Candidata al Consiglio Regionale Italia dei Valori – Uniti per le Marche
Solo chi abita in realtà prive di linee ferroviarie ed in luoghi decentrati può capire il ruolo insostituibile del trasporto pubblico locale. L’esiguità dei finanziamenti e dei passeggeri rispetto ai numeri delle città, nuovi tagli, non lasciano presagire niente di migliorativo.
Ma che la programmazione risulti a volte caotica e con disagi crescenti lascia esterrefatti. Da anni, infatti, c’è una linea di collegamento con Roma dalle zone della provincia di Pesaro, costiere ed interne, con elevato grado di soddisfazione da parte degli utenti. In modo particolare per docenti e/o studenti che possono risparmiare una giornata di viaggio, partendo da Roma alle ore 7.30 di mattino ed arrivare ad Urbino in tarda mattinata. Tale corsa è stata sospesa e sostituita da un’altra che parte da Roma alle 14.45 .
So di lamentele di molti studenti e docenti che forse non sono ancora giunte sui tavoli di chi programma le corse o, forse, qualcuno le ha nascoste sotto altre carte. Una domanda sorge insistente e onestamente inspiegabile: a quali esigenze si è voluto dare risposta con questa corsa del primo pomeriggio? Sono state considerate le caratteristiche della modalità dei passeggeri che da Roma si recano ad Urbino? Avere due corse nel pomeriggio, a distanza di quattro ore, considerando che l’altra è alle 18.45, non sembra rispondere a nessuna programmazione utile e seria.
Mi auguro che ci sia un virtuoso ripensamento e che gli abitanti di queste zone e coloro che le frequentano per lavoro o turismo non siano di nuovo costretti alla raccolta di firme, che conseguì l’obiettivo per cui era stata realizzata, cioè il mantenimento del collegamento con Roma. Voci maliziose e mi auguro infondate raccontano di movimenti per cambiare la gestione del collegamento. Non voglio crederci.
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