.

VIVERE A CAGLI E' ANCHE SU FACEBOOK

VIVERE A CAGLI E' ANCHE SU FACEBOOK
CERCA NUOVI POST ANCHE NELLA PAGINA Fb DI VIVERE A CAGLI

25 gennaio 2017

Assemblea in difesa dell'Ospedale di Cagli: la lotta continua.

di Lucio Palazzetti


Scarsa affluenza questa sera all'assemblea del Comitato pro Ospedale di Cagli: la disinformazione, la smemoratezza, la stanchezza, il freddo, la partita, il partito, questi i troppi ostacoli che hanno tenuto troppa gente lontana da questo importante evento per la nostra città. Ma non creda qualcuno che ai cagliesi non interessi la sorte del nostro ospedale. Il cagliese ci tiene al proprio ospedale, è orgoglioso di ciò che è stato il nostro ospedale, è fiducioso che qualcuno salverà il nostro ospedale. Il cagliese non muove un dito però per il suo ospedale. Il cagliese delega, qualcuno lo salverà parchè lo deve fare. Ma sta volta il cagliese ha sbagliato, non ha capito. L’ospedale non c’è più. Adesso c’è un ospedale di comunità che di ospedaliero ha solo il nome ma che di fatto è solo un’infermeria, un poliambulatorio e un parcheggio per l’ambulanza del 118. E al cagliese non rimane, all’occorrenza, che scegliere fra Urbino e Gubbio, informandosi bene, prima, di come in quelle due strutture sanitarie vengono erogati i servizi sanitari che gli servono. E poi, quando fra qualche anno andrà a votare, si sarà già abituato a questo nuovo stato di cose e ridarà il voto a chi l’ha sempre dato. Cagliesi, r.i.p.!
Ma in questa occasione sono state rimandate al mittente le accuse di morbidezza ed inefficienza rivolte da qualcuno a questo Comitato.
È vero che il Comitato ha espresso grandi capacità organizzative solo fino a quando una frangia politica non ha deciso di sostenere la linea proposta dal rappresentante locale in Regione Traversini.  Dopo di che il Comitato ha però continuato nella sua linea di sostegno all’azione dell’amministrazione comunale e del sindaco Alessandri, organizzando altri eventi ed iniziative, magari meno eclatanti, ma altrettanto comunicativi della volontà dei cittadini contro la 139 che ci veniva proposta.
Non è passata quindi l’idea di addossare al Comitato la mancanza di risultati, imputabile invece in primis alla ferma volontà di realizzazione di questo progetto regionale da parte della Giunta Ceriscioli, e secondariamente alla  mancanza di coesione di  una cittadinanza divisa fra due posizioni differenti: quella contro la 139, assunta dal Comitato e dall’Amministrazione e quella a favore della 139 assunta da altri.
Il risultato è che oggi ci troviamo costretti a subire la 139 come ci è stata spiegata dal direttore di Area Vasta Fiorenzuolo, magari con qualche servizio in più se il consigliere regionale Traversini riuscirà a mettere in atto, come ha promesso,  qualche servizio ospedaliero affidato al privato convenzionato.
Ma la 139 indicata da Fiorenzuolo a tutt’oggi non è attuata che in piccola parte: oggi mancano molti tasselli, il nostro ospedale è stato smantellato, ma non sono operative neppure le nostre strutture di riferimento di Urbino e di Pesaro. È quindi su questo che dobbiamo fondare la nostra protesta e dobbiamo esercitare una forte e continua pressione affinchè tutto quanto ci è stato proposto con questa maledetta 139 ci venga dato realmente e in modo che ci siano garantiti appieno quei servizi sanitari che ci sono indispensabili,  emergenza in primis.

C’è da aggiungere infine che alla luce delle notizie che pervengono oggi sulla nascita in Parlamento di un pacchetto di emendamenti condiviso da tutti i partiti a favore delle zone colpite dal terremoto, visto che tali emendamenti potrebbero contenere norme a favore di aree montane in generale per le quali cambierebbero i riferimenti dai quali parte la riforma sanitaria marchigiana, si ritiene opportuno adoperarsi in ogni modo affinché l'ulteriore smantellamento dei servizi sanitari ancora presenti nel nostro ospedale non venga realizzato, in attesa di eventuali passi indietro della riforma.

Nessun commento: