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21 maggio 2013

Convegno di studi a Urbino sull’edilizia monumentale e il decoro urbano nei Centri Storici italiani.

URBINO PALAZZO DUCALE - SALONE DEL TRONO

23 MAGGIO 2013 - ORE 10:00  
da Fb: Cagli, arte e natura
Uno dei principali elementi caratterizzanti la cultura italiana della conservazione è sempre stato quello di considerare i “monumenti”, siano essi strutture architettoniche, opere d’arte o resti archeologici, inscindibili dal contesto - naturale o frutto dell’azione dell’uomo - in cui sono inseriti. Non è possibile, infatti, prendere in considerazione, al fine di un’adeguata tutela e valorizzazione, un qualsiasi bene culturale, se non si analizza e salvaguarda nello stesso tempo l’intorno in cui il bene si trova. Un intorno che vive in un rapporto strettissimo di scambio di relazioni e contenuti, in cui i rapporti tra il dare e l’avere si equivalgono. Un grande palazzo, un castello o una chiesa, si possono comprendere pienamente, solo conoscendo e apprezzando l’edilizia minore, la viabilità e gli arredi circostanti, anche se di qualità inferiore, che costituiscono il tessuto connettivo in cui i beni maggiori trovano una corretta collocazione e una completa giustificazione. Per questo motivo le operazioni di diradamento edilizio o di risanamento igienico, tanto in voga nel secolo passato, sono da condannare senza appello, così come tutti quegli interventi che alterano in maniera sostanziale il paesaggio storico, qual è stato configurato dall’azione umana nel tempo. Analogamente, i molti continui interventi di trasformazione edilizia strisciante all’interno dei nostri Centri Storici, apparentemente innocui in virtù della loro piccola scala, o i grandi interventi consapevoli di architettura contemporanea a firma anche di acclamati maestri, vanno attentissimamente valutati proprio dal punto di vista della conservazione dei rapporti consolidatisi nei secoli tra architettura maggiore e contesto. Per questo motivo l’Associazione Dimore Storiche Italiane, sezione Marche, ha deciso di dedicare un Convegno a un aspetto particolare del rapporto tra i Beni architettonici d’interesse storico (la cui cura è il suo principale obiettivo) e il loro ambiente, nella peculiare declinazione dell’arredo urbano. In questo settore si assiste, spesso con sgomento, a un incessante proliferare d’iniziative, non sempre giustificate e condivisibili, tali da pregiudicare gravemente gli sforzi compiuti per la conservazione, il restauro e la valorizzazione d’importanti strutture monumentali. Un selezionato gruppo di studiosi provenienti in massima parte dai ranghi dell’Amministrazione Statale responsabile della tutela, ma anche da organismi regionali e locali, oltre che dall’Università, discuterà, in un’intensa giornata di studio su molte tra le problematiche prospettate da alcuni recenti interventi di arredo urbano, sulla scorta della presentazione di esempi diffusi uniformemente sul territorio nazionale.
PROGRAMMA
Apertura convegno ore 10:00

Maria Rosaria Valazzi, Soprintendente Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici delle Marche

Luciano Filippo Bracci, Presidente A.D.S.I. Marche Saluti autorità

I Sessione - ore 1:00 - 13:00
Lorenza Mochi Onori, Direttore Regionale MiBAC Marche - Presidente della sessione

Stefano Gizzi, Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Marche
Cotto, acciottolati, sterrati e selciati. Il carattere dei centri storici della regione.

Alessandra Marino, Soprintendente Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Firenze, Pistoia e Prato
Il caso della pavimentazione di Piazza Pitti a Firenze. Giardino, parcheggio asfaltato, o sterrato?

Mario Lolli Ghetti, Università degli Studi di Ascoli Piceno
Piazza Duca Federico in Urbino. L’elogio della semplicità.

Andrea Alberti, Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Brescia, Cremona e Mantova
Piazza Sordello a Mantova: è possibile una convivenza tra archeologia e uso civico?

Giada Lepri, ADSI
I regolamenti comunali d’uso delle piazze storiche vincolate. I difficili rapporti con l’edilizia monumentale.

Pio Baldi, Accademia Nazionale di San Luca Roma
L’invenzione di uno spazio urbano pubblico, nel tessuto otto/novecentesco di Roma. La nuova piazza del MAXXI.

II Sessione - ore 15:00-18:00
Salvatore Settis, Presidente della sessione

Francesco Scoppola, Direttore Regionale MiBAC dell’ Umbria
L’illuminazione della Città storica. I problemi del troppo.

Ruggero Martines, Pontificia Università Gregoriana di Roma
Come comunicare. Arredo urbano, segnaletica e commercio.

Stefano Papetti, Direttore del Museo Civico di Ascoli Piceno
L’immagine della città nelle vedute marchigiane .

Bruno Zanardi, Università degli Studi di Urbino - Carlo Bo
Il nuovo e il vecchio in architettura: due casi - Venezia e Padova

Alberto Mazzacchera, Comune di Cagli
L’utilizzazione della Città Storica. Il difficile equilibrio tra le necessità della vita contemporanea e il rispetto dei monumenti.

Paola Mazzotti e Roberto Borgognoni, Regione Marche
Beni culturali e connettivo: alcune buone pratiche dalle esperienze marchigiane delle emergenze.

Pippo Ciorra, Università degli Studi di Ascoli Piceno
Esiste uno spazio per la progettazione contemporanea nel costruito storico? Roma: piazza San Silvestro, piazza di Pietra.

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