Ahimè, temo proprio di sì. Secondo un articolo comparso nel numero scorso di Qui Flaminia, un cinema multisala aprirà presto nel nuovo centro commerciale di Cagli est. Già nel centro ci sono i punti vendita di due grandi catene nazionali. C’è un enorme parcheggio su una colata d’asfalto. E, secondo l’articolo, sta sorgendo un altro edificio la cui destinazione è ancora “segreta”. Forse un emporio di video, come Blockbuster? Un McDonald’s?
E’ scontato, in ogni caso, che questo centro commerciale diventerà proprio qualcosa di grande. E’ “solo la prima parte,” dice Giampiero Casavecchia, “di un progetto del quale inizierà presto il completamento”. Alla fine, sicuramente, sarà un centro commerciale sul modello di quelli grandi e famosi negli Stati Uniti, come Mall of America in Minnesota. Essendo un americano che ha passato abbastanza tempo in tali luoghi, posso garantire che il Mall di Cagli diventerà l’habitat di una specie di roditore chiamato il “mall rat,” ovvero il ratto del centro commerciale.
I mall rat sono quei ragazzi che ogni santo giorno si riuniscono al mall: per guardare i film, giocare con i video giochi, chiacchierare, esibire i tattoo, scattare le foto con i cellulari, parlare ai cellulari, bere la Coka, e soprattutto mangiare il fast food. Quindi i mall rat, oltre ad avere inclinazione per la pigrizia, tendono ad essere sempre più grassi, anche obesi, purtroppo. Non è un bel quadro.
Ci sono altre cose non belle nel tipo di sviluppo rappresentato dal Mall di Cagli.
Attrae sempre più traffico, sempre più attività commerciale e industriale, sempre più inquinamento, come quello che ha contaminato il fiume Burano e ucciso i pesci. Reca danno ai piccoli commercianti del centro storico, alcuni dei quali non sopravvivranno. Importa nel territorio l’architettura standard dei mall, piatta e brutta, che rompe la tradizione e insulta la bellezza degli edifici storici.
C’è un’alternativa a questo modello, di cui scriverò in futuro.
E’ scontato, in ogni caso, che questo centro commerciale diventerà proprio qualcosa di grande. E’ “solo la prima parte,” dice Giampiero Casavecchia, “di un progetto del quale inizierà presto il completamento”. Alla fine, sicuramente, sarà un centro commerciale sul modello di quelli grandi e famosi negli Stati Uniti, come Mall of America in Minnesota. Essendo un americano che ha passato abbastanza tempo in tali luoghi, posso garantire che il Mall di Cagli diventerà l’habitat di una specie di roditore chiamato il “mall rat,” ovvero il ratto del centro commerciale.
I mall rat sono quei ragazzi che ogni santo giorno si riuniscono al mall: per guardare i film, giocare con i video giochi, chiacchierare, esibire i tattoo, scattare le foto con i cellulari, parlare ai cellulari, bere la Coka, e soprattutto mangiare il fast food. Quindi i mall rat, oltre ad avere inclinazione per la pigrizia, tendono ad essere sempre più grassi, anche obesi, purtroppo. Non è un bel quadro.
Ci sono altre cose non belle nel tipo di sviluppo rappresentato dal Mall di Cagli.
Attrae sempre più traffico, sempre più attività commerciale e industriale, sempre più inquinamento, come quello che ha contaminato il fiume Burano e ucciso i pesci. Reca danno ai piccoli commercianti del centro storico, alcuni dei quali non sopravvivranno. Importa nel territorio l’architettura standard dei mall, piatta e brutta, che rompe la tradizione e insulta la bellezza degli edifici storici.
C’è un’alternativa a questo modello, di cui scriverò in futuro.
Ray Reece
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