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18 gennaio 2010

Minaccia al cuore di Cagli

Nel mio post precedente, ho decantato la bellezza speciale del fatto che a Cagli quasi tutti i negozi e ristoranti, per forza piccoli, sono posseduti e gestiti dai cagliesi stessi. Questa bellezza, ho scritto, “contribuisce immensamente ad un'identità che è unica a Cagli, una sorgente di orgoglio locale, sicuramente, che riecheggia le città-stato del passato glorioso dell'Italia.” Ho concluso: “Cagli è libera, in gran parte, dalle catene delle corporazioni globali, che rubano i soldi e la dignità dei cittadini locali, e, secondo me, i cagliesi hanno la sacra responsabilità di mantenere questa condizione in futuro.”
Ahimè, a due mesi di distanza da quello post, è stato aperto a Cagli nord un enorme nuovo ipermercato, che è parte di una catena multinazionale. E' il secondo punto vendita di questa catena a Cagli, ma molto più grande, e quindi una minaccia più grave per gli altri negozi di alimentari e frutta nella città, particolarmente quelli piccoli nel centro storico. Già, infatti, alcuni piccoli commercianti mi hanno detto che hanno visto diminuire il volume di affari a causa del nuovo gigante. Uno mi ha confidato che può vedere il giorno in cui dovrà chiudere definitivamente la sua bottega.
Questi commercianti sono una parte vitale del cuore vero di Cagli. Sono i nostri amici ed i nostri parenti. E' di cruciale importanza che loro sopravvivano e infatti prosperino. Dobbiamo pensare a loro quando programmiamo la nostra spesa, e dobbiamo anche tener presente che i prezzi bassi del gigante non sono una garanzia di risparmio. Allo stesso tempo, i piccoli commercianti devono coalizzarsi per organizzare la loro difesa contro il gigante, forse compreso una campagna della pubblicità che promuove le loro virtù, come la socievolezza ed il servizio personale. Questa situazione, in ogni caso, presenta un’opportunità per il popolo di Cagli di ricuperare e manifestare il suo senso della comunità.
Ray Reece

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