San Geronzio, venerato come santo dalla Chiesa cattolica, è patrono della città di Cagli (PU).
Fu vescovo di Cervia e nel 502 partecipò al Concilio Romano indetto da Papa Simmaco contro l'Antipapa Lorenzo. Nei pressi della città di Cagli lungo la consolare Flaminia, secondo la tradizione, nell'anno 504 il vescovo Geronzio fu decapitato, dagli scismatici, avendo egli difeso nel 502 il pontefice Simmaco al Quarto Concilio Romano detto Palmare.
Riteneva, invece, con più probabilità il bollandista D. Papebroch, che non furono tanto i seguaci dell'antipapa Lorenzo o gli sgherri del re ariano Teodorico a far uccidere il vescovo di Cervia, bensì dei comuni briganti.
Il corpo di Geronzio fu raccolto dal vescovo di Cagli Viticano ed una abbazia a lui dedicata, che l'Ughelli ritiene anteriore all'VIII secolo, ne avrebbe difeso e propagato la memoria ed il culto.
A Campo Ventoso, luogo del martirio, fu eretta una piccola chiesa (poi ampliata a partire dal XVII secolo) della quale la prima notizia documentaria risale al 1290, poiché in un documento dell'epoca è menzionato un Guglielmo cappellano "S. Gerontii". Leggenda vuole che le oche nel viaggio del 502 avessero salvato la vita al vescovo Geronzio. Per tale motivo egli è variamente rappresentato nella città di Cagli con accanto una bianca oca.
Il corpo, raccolto dal Vescovo di Cagli, fu tumulato sul Monte Calleo dove fu eretta un'abbazia a lui intitolata. L'abbate di San Geronzio è uno dei protagonisti (insieme al Vescovo, al Priore della Canonica e alle maggiori casate cagliesi) dell'accordo con il quale nel secolo XII si costituisce il libero Comune di Cagli.
Fu vescovo di Cervia e nel 502 partecipò al Concilio Romano indetto da Papa Simmaco contro l'Antipapa Lorenzo. Nei pressi della città di Cagli lungo la consolare Flaminia, secondo la tradizione, nell'anno 504 il vescovo Geronzio fu decapitato, dagli scismatici, avendo egli difeso nel 502 il pontefice Simmaco al Quarto Concilio Romano detto Palmare.
Riteneva, invece, con più probabilità il bollandista D. Papebroch, che non furono tanto i seguaci dell'antipapa Lorenzo o gli sgherri del re ariano Teodorico a far uccidere il vescovo di Cervia, bensì dei comuni briganti.
Il corpo di Geronzio fu raccolto dal vescovo di Cagli Viticano ed una abbazia a lui dedicata, che l'Ughelli ritiene anteriore all'VIII secolo, ne avrebbe difeso e propagato la memoria ed il culto.
A Campo Ventoso, luogo del martirio, fu eretta una piccola chiesa (poi ampliata a partire dal XVII secolo) della quale la prima notizia documentaria risale al 1290, poiché in un documento dell'epoca è menzionato un Guglielmo cappellano "S. Gerontii". Leggenda vuole che le oche nel viaggio del 502 avessero salvato la vita al vescovo Geronzio. Per tale motivo egli è variamente rappresentato nella città di Cagli con accanto una bianca oca.
Il corpo, raccolto dal Vescovo di Cagli, fu tumulato sul Monte Calleo dove fu eretta un'abbazia a lui intitolata. L'abbate di San Geronzio è uno dei protagonisti (insieme al Vescovo, al Priore della Canonica e alle maggiori casate cagliesi) dell'accordo con il quale nel secolo XII si costituisce il libero Comune di Cagli.
A San Geronzio oltre l'abbazia furono edificate: la chiesa sul luogo del martirio, una chiesa nella zona del Tarugo, la chiesa del convento dei Padri Cappuccini e l'altare del Comune nella Basilica Cattedrale di Cagli.
Il cenobio benedettino fu unito nel 1290 alla Mensa vescovile per volontà di papa Niccolò IV negli anni del forte impegno del pontefice per la riscotruzione e traslazione della città di Cagli avvenuta a partire dal 1289 su disegno di Arnolfo di Cambio. Nel "Liber appassatus" del contado di Cagli del 1339, i beni intestati al cenobio sono, però, già ridotti a poca cosa, segno di un'avanzata incorporazione. Infine negli elenchi di chiese del 1468 non vi sono più beni riferiti al cenobio. Ormai in stato di abbandono il complesso abbaziale con il relativo colle viene ceduto per l'edificazione di un'avanzata Rocca romboidale (collegata alla sottostante città tramite il Torrione e l'ancor esistente "soccorso coverto") ideata da Francesco di Giorgio Martini per volere del duca Federico da Montefeltro. La Rocca (in costruzione nei primissimi anni Ottanta del XV secolo) è parzialmente smantellata del 1502 durante gli eventi legati alle mire espansionistiche del Valentino figlio di papa Alessandro VI. Nel 1565 si dispone la costruzione di un convento dei Padri Cappuccini che sarà eretto nel giro di pochissimi anni sul colle ove un tempo sorgeva l'abbazia di San Geronzio. A ricordo di ciò la chiesa conventuale cappuccina fu dedicata al santo protettore della città di Cagli (festeggiato il 9 maggio).
Il mistero della sparizione del corpo di San Geronzio è stato di recente svelato dallo storico Alberto Mazzacchera che nel 2006 ha scritto: "come riferito dall'annalista Saxo, le reliquie del Santo furono acquisite dal vescovo Otger di Speyer il 19 luglio del 963 e portate a Magdeburg dove furono depositate il 21 settembre dello stesso anno. Ciò avvenne durante il passaggio, lungo la consolare Flaminia, dell'imperatore Ottone I di Sassonia al quale evidentemente non doveva essere facile resistere".