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27 maggio 2013

“abuso di minore” e “pedofilia” non sono sinonimi


di Lucio Palazzetti

Mi sono occupato già in passato su questo blog della vicenda di don Giacomo Ruggeri ma avendo percepito sull’argomento un atteggiamento molto impermeabile a riflessioni serene avrei preferito non tornare a parlarne. Per questo ho rifiutato di pubblicare sulla pagina Fb di Vivere a Cagli il seguente post di Paolo Ercolani dal momento che, non condividendone il concetto, non mi sarei potuto astenere dall’intervenire. Oltre al fatto che nel post l’Ercolani criticava il titolo del quotidiano senza considerare che quello non era un messaggio mediatico escogitato per scagionare il prete come continua a sostenere lui, ma la sintesi dell’ipotesi di accusa con cui il pm ha concluso le indagini.

Ecco il post di Paolo Ercolani:
”Ecco la locandina odierna di un giornale locale, dalle parti in cui vivo. Mi sono occupato in vari articoli di questa vicenda dell'ennesimo prete pedofilo, protetto dalla Chiesa, dal sistema di potere in genere, e in questo caso anche dalla compiacenza ipocrita di una stampa senza vergogna. Giudicate voi tenendo presente che si sta parlando di un prete ben sopra i quarant’anni e di una ragazzina di 13. Atti sessuali ma non violenza… Di questa triste vicenda si occuperanno anche due capitoli del mio prossimo libro… “





Come ho detto non ho voluto ospitare il post nel mio spazio Fb,
ma subito è giunta la reazione dell’interessato:

“Come mai, gentili signori di Vivere a Cagli, cancellate i post sui preti pedofili e sul modo indegno in cui la stampa ne riferisce? Forse che sono cose che non interessano ai cittadini cagliesi? Forse che volete contribuire, nel vostro piccolo, a che le famiglie si accorgano del problema quando è già troppo tardi? Non vorrei sembrare esagerato, ma non vi sorge il vago sentore del fatto che dovreste un po' vergognarvi?
Un saluto...”

Questa è stata l’immediata risposta:
abuso su minore
pedofilia
"Perché noi, come abbiamo già avuto modo di sostenere in passato , non vorremmo confondere un caso di abuso di minore con la pedofilia, non conoscendo a fondo i termini della questione. Quindi non c’è nessun tentativo da parte nostra di scagionare il responsabile di tale misfatto. Però non vorremmo contribuire ingiustamente ad aggiungere inutilmente un altro caso ad un purtroppo già ricco elenco di scandali pedofili nell’ambiente ecclesiastico senza averne la certezza. Quindi pur condannando come già affermato in precedenza il comportamento del sacerdote non condividiamo l’impostazione che intendi dare tu a questo caso. Non vediamo cosa ci sia di cui vergognarsi. Pensiamo invece che sarebbe spregevole cavalcare questa vicenda per motivi ideologici o promozionali di proprie iniziative professionali".
La reazione dell’Ercolani è stata dura, senza nessuna apertura alla riflessione sulle successive motivazioni da me addotte per spiegare il motivo del mio rifiuto a pubblicare il suo post nel mio blog. Naturalmente altre voci si sono levate contro questo che è senza dubbio un grave scandalo, e nessuno ha colto la sfumatura sulla quale si basa il mio teorema che “abuso di minore” e “pedofilia”non sono sinonimi, tanto è vero che lo stesso Ercolani ad un certo punto ha scritto:

“la pedofilia non è un reato fino a che non si traduce in un abuso di minore. Il pedofilo può essere tale e non cadere mai in tentazione (si chiama patologia relegata a uno stato di latenza)”

Proprio per questo io sostengo di non sapere se don Ruggeri è o non è un pedofilo. Ed è per questo che m’indigno per gli articoli sulla stampa che ripetutamente hanno titolato a caratteri cubitali “PEDOFILIA ……………………….” riferendo all’interno fatti ed episodi che lasciavano intuire che forse la pedofilia non centrava niente.
E infine leggo che l'ipotesi di accusa con cui il pm ha chiuso le indagini recita ”Atti sessuali con una 13 enne, ma senza l'uso della violenza”. Sicuramente non è un reato da poco, specie se chi lo ha commesso riveste un ruolo particolare come quello di parroco. Ma chi può dire che sia un altro caso di pedofilia oltre ai titoli dei quotidiani o l’accusa di Paolo Ercolani e compagni? Non pensate che rivolgere una accusa del genere senza che ce ne sia alcuna prova sia quanto meno improprio? Non ci vorrebbe una perizia medica? Il parere di uno psicologo?
Concludo riferendo di una suora che segue i miei post, che con un “mi piace” si è permessa di dimostrare timidamente approvazione per la mia posizione espressa sul caso di don Ruggeri, ha subito una dura aggressione verbale da parte dell’Ercolani. Mi dispiace sinceramente. La reazione emotiva contro il grave atto commesso da don Ruggeri porta evidentemente qualcuno ad andare oltre una giusta condanna, mettendo in atto una “lapidazione” virtuale esemplare di un simbolo capitatogli sotto tiro sul quale concentrare tutte le colpe dei preti di tutti i tempi. Cercare di rimettere le cose in ordine può essere pericoloso: si rischia di rimanere “lapidati” insieme al condannato. Questo forse spiega il silenzio dei giusti. Ripeto, mi dispiace per la suora, che comunque ringrazio di cuore.

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