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9 gennaio 2017

Molti dubbi sui nuovi servizi sanitari.

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di Lucio Palazzetti
Voglio riepilogare l’elenco dei servizi nella nostra struttura sanitaria in atto dal 1/1/2017 desunti dalle parole del direttore di area vasta Fiorenzuolo durante l’inattesa apparizione all'Ospedale di Cagli - come l’ho capito io - chiedendo quindi le eventuali correzioni ed integrazioni:

Costituzione di un nuovo ambulatorio infermieristico dalle 8 del lunedì alle 8 di sabato (con quali obiettivi? E dalle 8 del sabato alle 8 del lunedì non ci sarà l’ambulatorio infermieristico. Ciò cosa comporta?)

DI NOTTE:
-          la POTES del 118
-          un medico di continuità assistenziale per le esigenze dirette e/o domiciliari
-          un secondo medico di continuità assistenziale per le esigenze interne alla struttura
-          un medico dipendente per ora fino al 31 marzo, poi si vedrà, presso il reparto di 35 p.l. di cure intermedie
Quindi un paziente che di notte ha dei sintomi preoccupanti deve rivolgersi preventivamente telefonicamente al 118 che valuterà l’iter da fare seguire al paziente.
Il Paziente che si rivolgerà al PAT sia perché inviato dal 118 sia per iniziativa personale, verrà comunque preso in cura dal medico di continuità assistenziale il quale deciderà a sua volta il da farsi, compreso l’eventuale ricovero lì o il trasferimento nella struttura ospedaliera più adeguata al caso. 

DI GIORNO
-          35 p.l. di cure intermedie assistiti (di giorno) da medici di medicina generale che hanno aderito al progetto e ( provvisoriamente in attesa di completare l’organico e la formazione dei medici di medicina generale ) da medici dipendenti ( un articolo del Corriere Adriatico del 8/1/2017 riferisce che per ora 10 p.l. verrebbero gestiti dai medici di medicina generale e gli altri 25 da medici dipendenti )
-          Previsione di prossima attivazione di 10 p.l. di lungodegenza gestiti dal S. Stefano in convenzione
-          20 posti letto di riabilitazione (ospedaliera o extra ospedaliera ?) gestiti dal S. Stefano




Quello che non è stato chiesto a Fiorenzuolo ma va accertato quanto prima è:

quali sono le dotazioni a disposizione del PAT e del reparto, se è prevista in particolare la possibilità di eseguire indagini laboratoristiche e indagini radiologiche

se è predisposto un protocollo che disciplini i trasporti secondari ai centri spoke o hub

se è prevista la presenza di una emoteca

se verranno ripristinati tutti gli ambulatori e le attività specialistiche previste dalla delibera 139 del 22/2/2016 

se verranno presi provvedimenti per abbassare drasticamente le liste di attesa.

E poi bisogna vedere come si risolverà la questione dei medici di medicina generale se perdurerà la loro non disponibilità ad aderire alla riforma. 

Dovremo accontentarci di giovani neolaureati, benché adeguatamente formati al trattamento di codici bianchi e gialli, ma pur sempre, almeno all’inizio, privi di esperienza?



E la questione del reparto di lungodegenza convenzionata: quali conseguenze ci saranno se non verrà attivato come è già capitato a Macerata Feltria? E cosa si intenderebbe fare con i soldi risparmiati dalla mancata attuazione di detta convenzione?

Auspichiamo quindi che quanto prima venga organiizzato in incontro con la popolazione dove i dirigenti di area vasta, i rappresentanti politici del territorio e gli amministratori locali vengano a chiarire questi ed altri dubbi ora che tutto sembra definitivamente deciso.

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